domenica 26 agosto 2012

Vittime... del sistema



I bambini di strada possono essere senza abitazione perché provengono da famiglie povere o da villaggi rurali. La migrazione li spinge all’allontanamento dai propri luoghi per avvicinarsi alle aree urbane. In India molti bambini vengono abbandonati, soprattutto femmine ed è per questo motivo che ci sono molte bambine sulle strade. Gli orfani sono molti , ma anche intere famiglie con bimbi dormono per le strade, sui marciapiedi. Esposti ad agenti atmosferici di qualsiasi portata, senza istruzione, cure mediche e cibo, soffrono di abusi e dipendenze. Un bambino per le strade, è un bambino vulnerabile. Una vittima di chi non si occupa della loro vita…
di Erika De Toffol

sabato 25 agosto 2012

Terribile omicidio in Pakistan e la nostra indignazione verso gli organi di stampa.



Un bambino orfano di 14 anni - Suneel Masih - è stato brutalmente ucciso e mutilato a Faisalabad. E’ stato ritrovato in un luogo isolato due giorni dopo la sua scomparsa, senza lingua, naso ed orecchie, privato degli organi interni ( tra cui fegato e reni) e sfigurato con acido. Potrebbe essere s
tato vittima di trafficanti di organi. Asianews, riporta la notizia che non sarebbe nemmeno stata aperta un’inchiesta. La notizia trapela qui da noi in Italia, solo da testate cattoliche; il ragazzino era cristiano. Purtroppo, l’indignazione ci coglie, non perché sia stato cristiano, ma perché i nostri organi di stampa laici, non hanno nemmeno considerato la notizia. Le testate che hanno pubblicato gli articoli riferiti al caso hanno velatamente fatto intendere che si possa trattare di un omicidio a sfondo religioso… ora, senza nulla togliere alle credenze altrui, troviamo imbarazzante e fuori luogo azzardare ipotesi strumentali nei confronti di un bambino ucciso in questo modo. Tutte le testate riportano nel titolo: “orfano cristiano “ …. se non lo fosse stato ne avrebbero parlato ugualmente? ed ancora… “ comunità cristiana si sente insicura” . Nessun quotidiano ha messo in risalto la notizia. Dove inizia la libera informazione e dove termina la strumentalizzazione? Io penso solo che questo bambino è morto in modo atroce, privato degli organi , che sia stato cristiano o musulmano non fa proprio differenza. Era un bambino a cui hanno tolto la vita, orfano ed adottato ( non si capisce molto bene dagli articoli) da una comunità o da parenti presumibilmente che ne hanno fatto denuncia di scomparsa… E’ una vergogna che si speculi in questo modo sulla morte. Un bambino è sempre un bambino, siamo stufi di vedere articoli di parte e a-critici. Non sappiamo cosa sia successo è vero… ma sarebbe ora di iniziare a pensare con umanità e non per fazioni. E’ un abuso nell’abuso.
di Erika De Toffol & Sill

I link seguenti riportano le notizie originali, per correttezza li pubblichiamo, a voi farvi un'idea....
http://vaticaninsider.lastampa.it/homepage/nel-mondo/dettaglio-articolo/articolo/pakistan-pakistan-17607/

http://www.asianews.it/notizie-it/Faisalabad,-brutale-omicidio-di-un-14enne-cristiano:-corpo-smembrato-e-volto-sfigurato-25617.html

http://www.asca.it/news-Pakistan__ragazzo_cristiano_di_14_anni_brutalmente_assassinato-1189162-BRK.html

sembra che sia stato ucciso perchè cristiano....

venerdì 24 agosto 2012

La morte per mano di serial-killer



1999- Colombia: almeno 140 bambini di strada, tra gli otto ed i sedici anni, sono stati vittime tra il 1992 ed il 1999 in Colombia. Bambini di strada e di famiglie poverissim
e che vivevano sulla strada. Garavito, si travestiva, era camaleotico: assumeva identità che incutevano fiducia nei bambini, a volte faceva finta di essere un assistente umanitario, altre un mendicante altre ancora un disabile. Uccideva i bambini, colpevoli solo di non avere nessuno accanto a loro, con un machete, dopo averli violentati. L’opinione comune che si andò a formare, fu quella di una Bestia che si aggirava per le strade. L’omicida ha confessato 172 omicidi all’atto dell’arresto, ma gli investigatori credono che le vittime si aggirino intorno alle 200. Nessuno può con certezza stabilire quante effettivamente siano, perché nessuno ha cercato i bambini scomparsi; si pensa che anche oltre confine, in Ecuador molte sparizioni siano state opera sua. Incriminato dapprima a 856 anni di carcere, la pena fu poi commutata a 22 anni, perché in Colombia l’ergastolo è stimato a trent’anni e di più non si può stare in galera. Anche in Colombia vige poi la buona condotta… Pensando all’arresto ed alla condanna, Garavito potrebbe lasciare il carcere entro il 2021… ( senza sconti). Le sue dichiarazioni lasciano sgomenti: ha dichiarato che quando uscirà dal carcere vorrà aiutare i bambini che hanno subito abusi.
2010 – Indonesia: Baekuni alias Babe, 48 anni, ha ucciso almeno 7 bambini di strada e ne ha mutilati almeno 4. Necrofilo, pedofilo e con una sofferenza omosessuale, aveva vissuto anche lui l’infanzia nelle strade. Arif (6 anni), Adj (12 anni), Ardianshya (10 anni), Rio, Riki, Maulana Yusuf (tra i 9 ed i 12 anni) e Tom… le vittime che sono state trovate alle fermate dei bus, nello scarico dei mercati. Bambini che nessuno anche qui, come in Colombia, nessuno ha cercato. Bambini che non esistono, spariti e basta, sino al loro ritrovamento. Bambini inesistenti.
Quante persone come Babe o Garavito ci sono nelle strade? Difficile dirlo, ma Andreas Harsono consigliere indonesiano alla sede di New York di Human Rights Watch, sostiene che la maggior parte dei bambini di strada hanno subito abusi sessuali e che in relazione al caso Babe, ci siano molte altre altre persone che sono killer seriali di bambini di strada. “ Sette ed otto anni, già abusati, un grosso problema in un luogo affollato come Java che ha circa 235 milioni di abistanti” Frans Hendra Winarta ( presidente degli avvocati associati indonesiani) riferisce che la polizia lotto contro la corruzzione ma non contro gli abusi ai minori e sui loro omicidi. Le condizioni economiche del paese, non mettono in condizione di lavorare equamente gli organi di polizia, se si è ricchi, allora c’è la possibilità di avere l’apertura di un’indagine. “ Che tu sia ricco o povero, si deve pagare la polizia, altrimenti non si nota. Questo è il problema di questo Paese”.
Figurarsi se dei bambini in mezzo alla strada possono interessare la polizia; non hanno soldi nemmeno per loro!
di Erika De Toffol

Firmato memorandum di prevenzione e di intesa in Cambogia.

I villaggi rurali e le città tra le varie province rurali della Cambogia devono essere molto meglio equipaggiati per affrontare il turismo sessuale, secondo la o
rganizzazione umanitaria World Vision . Il Ministero del Turismo e World Vision Cambogia ieri mattina hanno firmato un memorandum d'intesa, un segno tangibile, hanno detto, della loro partnership per combattere lo sfruttamento sessuale dei bambini nel settore del turismo della Cambogia. Il responsabile regionale del programma World Vision Aarti Kapoor, ha detto al Post che lo sfruttamento sessuale è endemico nelle periferie del paese. "Parte della nostra campagna sarà quello di arruolare bambini membri della commissione di sicurezza da ogni provincia del paese, per diffondere il messaggio, e anche per essere vigili circa dove ci sono vulnerabilità, se residenti in queste aree devono sapere dove ci può essere un orfanotrofio o un bordello, c'è bisogno di monitorare, "ha detto. Ha evidenziato che i bambini vulnerabili in orfanotrofi non regolamentate possono essere vittime di turismo sessuale. Hor Sarun, presidente della commissione Sicurezza del Turismo per il Bambino, ha detto che questo programma è stato il primo del suo genere a causa delle dimensioni della formazione e dell'istruzione che ha fornito visti i "luoghi di vasta portata". Ha detto che la Cambogia ha visto un afflusso di due milioni di turisti nel 2011 e ha visto quasi 100 casi di molestie sessuali a bambini da parte di stranieri. Ha detto che la maggior parte dei bambini che soffrono di abusi sessuali da parte di stranieri sono bambini - maschi e femmine -. che vendono souvenir sulla spiaggia e nei resort . Eric Meldrum, direttore delle operazioni per l'anti-traffico di esseri umani e lo sfruttamento del gruppo Sisha , ha detto che mentre i turisti sessuali stranieri sono rimasti un problema in Cambogia, di maggiore preoccupazione era la marea di uomini Khmer che hanno sesso con bambini, in particolare vergini. "Io apprezzo che la Cambogia ha ancora l'immagine di essere un luogo in cui i pedofili stranieri vengonoe quindi le colpe sono date ad altri, ma c'è bisogno di prendere di mira la massiccia quantità di delinquenti khmer ", ha detto.

Erika De Toffol

martedì 21 agosto 2012

Sri Lanka: nel 2011 oltre settemila denunce di abusi



Sono state settemila le vittime di abuso dichiarate – compreso abusi sessuali familiari e da persone di loro conoscenza- nello Sri Lanka. Il paese ha una linea telefonica specifica per gli abusi ai minori, un numero verde, che ha accolto e verificato le denunce pervenute. Si è pensato, durante le indagini che anche uomini politici potessero essere coinvolti negli abusi, ma ( chissà come mai) non è stato trovato un riscontro.  Gli stupri avvengono anche da parte di fidanzatini  di giovani ragazze: si leggono casi di ragazze di 15 anni allontanate dalle zone del centro e violentate. Le  leggi non sono abbastanza dure in Sri Lanka per fronteggiare il problema, le donne ed i bambini sono ancora troppo deboli e non hanno voce in capitolo… tranne che per chiamare il numero verde…
di Erika De Toffol

lunedì 20 agosto 2012

El Salvador, la triste realtà dei bambini di strada


Le cause del fenomeno, sono da ricercare come sempre nell’abbandono da parte delle famiglie che vivono in condizioni estreme. Molti dei bambini sono orfani oppure vengono abbandonati dalle madri che si prostituiscono. La povertà è un altro fattore. Alcuni bambini decidono autonomamente di abbandonare le loro abitazioni perché vivono costanti abusi ed umiliazioni da parte di chi dovrebbe amarli.  Genitori che sono dipendenti da droghe ed alcool che abusano fisicamente dei propri figli. In queste condizioni, un bambino è messo nelle condizioni di affrontare le proprie paure ed abbandonare la propria casa, vivendo al freddo, sotto la pioggia, rischiando continuamente ed esponendosi a malattie, solitudine, indifferenza, mancanza di protezione; preferiscono sopravvivere in questo modo piuttosto che vedere l’amore che non c’è intorno a loro. Vivendo per le strade i bambini sono vulnerabili allo sfruttamento. San Salvador, ricca di parchi urbani e suburbani (Plaza del Trovador, San José e Hula Hula e Celis) e di un mercato centrale, offre così ai bambini dei luoghi dove permanere. Affamati, ansiosi di drogarsi per non setire fame e freddo ( mancanza d’amore), i commercianti approfittano della situazione. Portano spazzatura, puliscono pavimenti , effettuano scarico merci… tutto in cambio di pochissimo denaro. A volte i bambini cercano di autogestirsi, raccontando barzellette ed improvvisandosi giocolieri sugli autobus, per avere denaro in più. L’accattonaggio è un’altra delle cose che svolgono per trovare soldi, ma anche rubare cibo al mercato è frequente. La polizia in El Salvador, in anni passati, non era molto blanda nella persecuzione di reati di questo tipo, effettuati da bambini di strada: quando li prendevano li trattavano come adulti ed infliggevano loro punizioni pesanti, a volte provocando anche la morte di alcuni di essi. Non esiste difesa legale. Le bambine, sovente,  si prostituiscono. Purtroppo gli introiti dei lavori ( più o meno leciti) fatti dai bambini, saranno investiti in droghe…
Colla e crack sono le droghe più usate. E’ una situazione che ha del paradossale perché se da una parte i bambini cercano con l’uso delle droghe di scappare dalla realtà che stanno vivendo, le droghe permettono loro di stare svegli la notte per affrontare i pericoli che potrebbero presentarsi. Dati i costi delle droghe consumate, la maggior dei bambini parte usa la colla, che ha effetti diretti anche sullo stato di malnutrizione: nel momento in cui subentra una dipendenza, i bambini invece del cibo, tenderanno ad acquistare la droga. La dipendenza fisica e psicologica dalla droga li induce a fare cose che non avrebbero mai fatto: prostituzione e violenze… inoltre sono più facilmente sfruttabili  e la loro aspettativa di vita diminuisce.  Le condizioni igienico-sanitarie dei bambini di strada sono terribili. Non hanno abitudini igieniche e questo influisce molto sulla loro salute. Principalmente ci sono due aree di situazione sanitaria a rischio: le malattie a trasmissione sessuale (includono pediculosi del pube e condilomi, herpes, gonorrea, l'epatite B, la scabbia, e funghi in piedi, hiv e sifilide)  e le malattia portate dalle droghe che consumano (mal di testa, vertigini, euforia ,acuta  atassia del cervelletto, encefalopatia grave, complicazioni di reni e morte, presumibilmente a causa di aritmie cardiache. L’ abuso cronico di questo farmaco porta ad una caratteristica sindrome neurologica: il toluene attacca il sistema nervoso centrale, l’ n-esano attacca il sistema nervoso periferico. Allo stesso tempo, questa colla copre i polmoni dei bambini, rendendo molto difficile la respirazione a causa del peso che mette sui polmoni; la loro capacità di respirazione diminuisce, sino a causare emorragia polmonare.
di Erika De Toffol

I diritti richiesti dal Movimento africano dei bambini ed adolescenti lavoratori



Il Movimento Africano dei Bambini e Adolescenti Lavoratori e ragazzi (MAEJT è una rete di associazioni di bambini lavoratori provenienti da 20 paesi africani. Lo scopo dell'organizzazione (guidata da bambini) è quello di proteggere i minori che lavorano , attraverso la costituzione di società che diano benefici locali, campagne di sensibilizzazione dell'opinione pubblica e neg
oziazione con le autorità politiche. Il movimento ha un bollettino dal titolo Lettre de la rue e nel 1999 ha pubblicato il libro Voix des enfants d'Afrique ("Voce dei bambini d'Africa"), che è stato tradotto in diverse lingue.
Il movimento è stato formalmente creato nel luglio 1994 a Bouaké (Costa d'Avorio), dove si è tenuto il primo incontro internazionale ed è stata presentata una lista di 12 diritti prioritari dei bambini che lavorano.
“Tutti i bambini africani, devono nascere e crescere in buone condizioni, e godere dei loro pieni diritti a prosperare, mentre allo stesso tempo aiutano le loro comunità a svilupparsi armoniosamente, in pace e in un ambiente favorevole.
Priorità diritti:
Il diritto di essere rispettati
Il diritto di essere formati ad una professione
Il diritto di rimanere nel villaggio (non eseguire la migrazione)
Il diritto di lavorare in un ambiente sicuro
Il diritto a un lavoro leggero e limitato
Il diritto alla malattia
Il diritto di essere ascoltati
Il diritto alla salute
Il diritto di imparare a leggere e scrivere
Il diritto di giocare
Il diritto di espressione di sé e alle organizzazioni di forma
Il diritto alla equa assistenza legale, in caso di difficoltà.
--Eri--

domenica 19 agosto 2012

Vietnam street children, numeri reali?


Il numero dei bambini di strada in Vietnam si è ridotto da 21.000 (2003) a 8.000 (2007). A livello locale, i numeri sono scesi da 1.507 a 113 in Hanoi, e da 8507 a 794 ad Ho Chi Minh City (dati Street Educator's Club). In questo intervallo, tuttavia, il numero di bambini migranti all'estero è aumentato, il che fa sospettare un possibile legame tra i fattori di diminuzione della loro presenza. Queste cifre, inoltre, non possono essere confermate per il significato del termine "bambini di strada" che è variabile, ogni paese lo interpreta in modo leggermente diverso. Alcuni esperti parlano di diverse "classi" all'interno della categoria generale dei bambini di strada nel contesto del Vietnam: "I bambini che sono scappati da casa o che sono senza casa e dormeno per strada, i bambini che dormono per strada con la famiglia o un tutore, i bambini che hanno una famiglia o tutore e che di solito dormono in una casa ma lavorano in strada, immigrati che affittano camere da condividere con altri bambini che lavorano e per il lavoro forzato.
di Erika De Toffol
CREDITS : Children of the street in Cantho in the Mekong Delta.
René Timmermans Photography - http://renetimmermans.photoshelter.com

Bambine discriminate, piccole donne sottomesse


Nel mondo, la discriminazione di genere si presenta sotto diversi profili. Le femmine in genere lavorano di più dei loro fratelli ed in condizioni più dure. In molti luoghi le bambine iniziano a lavorare dai sei anni di età, specialmente in ambito domestico: sono incaricate di andare a prendere l’acqua, si occupano dei campi con tutte le mansioni che ci sono da fare, cucinano, ra
ccolgono legna da ardere… insomma, lavorano.; non solo in casa loro, ma anche in casa di altri come domestiche., spesso badando ai figli dei loro padroni…In africa ed in Asia. il rapporto orario lavorativo, rispetto ai maschi è di sei ore ( in media) contro tre… Due terzi degli analfabeti al mondo, sono rappresentati da femmine, almeno 130 milioni di donne hanno subito mutilazioni genitali ed almeno due milioni all’anno sono le bambine che subiscono questa barbarie.
Secondo l’Unicef circa un milione e mezzo di bambine muoiono ogni anno solo perché di sesso femminile. Nelle famiglie povere le bimbe vengono allattate meno e non hanno accesso alle cure mediche come i fratelli maschi.
Una violenza contro le donne che molti chiamano culturale, ma che di cultura non ha nulla, al contrario solo tanta ignoranza. Le donne in alcuni posti del mondo, mandano avanti non solo la famiglia, ma sono le donne che danno la vita anche nelle situazioni più inospitali e dure. La violenza contro le donne, inizia già dalle bambine, le donne del futuro…
di Erika De Toffol

sabato 18 agosto 2012

Una speranza per i bambini di strada arrivati in Italia




Egiziani, kossovari, afghani e marocchini… sono circa una cinquantina i bambini di strada che hanno trovato tanto affetto e cure negli alloggi della Fondazione Fratelli di San Francesco a Milano. La struttura ospitava papà separati, che non potendo disporre delle necessità economiche per pagarsi un affitto o avere un’abitazione stabile si sono rivolti a padre Clemente che li ha ospitati. Incredibile quello che è avvenuto. I bambini hanno trovato un ambiente amorevole ed adulti che li fanno  giocare, li fanno stare bene! Un’unica grande famiglia ( quella che i bambini non hanno avuto) che convive e fa del bene. Inizialmente i bambini erano ospitati presso il dormitorio di via Saponaro che è un ambiente decisamente troppo ostico per dei bambini… padre Clemente ha cercato una soluzione che potesse essere all’altezza della situazione per questi bimbi.  Gli abitanti del quartiere, hanno avuto perplessità sulla struttura di via Calvino…. ( chissà come mai?... come mai tanto interesse per dei bambini figli di nessuno? … ah.. povera Italia) . La risposta che ha dato padre Clemente è stata chiara e secondo me anche significativa: «Noi non nascondiamo niente e nessuno. Non è una nostra abitudine, e credo che la città lo sappia. L'edificio lo paghiamo con un oneroso mutuo, l'ostello è gestito da una cooperativa che ci garantisce un'attività di ricezione seria e scrupolosa, mentre i due restanti piani sono direttamente governati da noi. Operatori, mediatori, educatori e volontari. Non abbiamo naturalmente le soluzioni per i problemi del mondo e per i drammi individuali. Una cosa sola noi dobbiamo fare: aiutare e offrire una speranza. Quando vediamo i papà trattare i ragazzini come fossero figli loro, be', siamo contenti».
….. a voi pensare a quanta cattiveria c’è nei perbenisti nostri conterranei….
di Erika De Toffol

Il lavoro minorile è necessario per lo sviluppo e la crescita economica?



A sostegno della teoria, non esistono prove che i bambini con il loro lavoro diano un contributo consistente all’economia ed allo sviluppo, anzi, storicamente è dimostrato il contrario perché, con l’eliminazione del lavoro minorile e l’introduzione dell’istruzione “universale” i paesi hanno avuto una crescita economica ( si pensi ad esempio all’Inghilterra nel post-rivoluzione industriale, per citarne uno). La vera chiave di svolta nella situazione dello sfruttamento minorile, oggi, è identificata proprio con l’istruzione; i paesi che non offrono  giuste ed eque possibilità di istruzione e frequenza scolastica, sono destinati alla povertà ed a non cambiare la loro situazione, che invece sarà sempre peggiore.  246 milioni tra i cinque ed i diciassette anni di bambini che lavorano a cui è negata l’istruzione oppure data in modo parziale, ma non necessaria. Come possono dei bambini, anche così piccoli, lavorare ed impegnarsi nello studio? Il capitale umano viene azzerato con il lavoro minorile e con il lavoro nelle sue forme peggiori di sfruttamento. La formazione dei bambini, ha nei casi in cui è stata adottata portato una rapida crescita economica nei paesi che si sono prodigati a farsene carico. La Corea a d esempio e molti paesi in Asia hanno ampiamente dimostrato che si può… basta volerlo…
di Erika De Toffol


Nicaragua, abusi sessuali e stupri

Due terzi delle denunce presentate nel 2011 riguardano minori di 17 anni,
Il governo nicaraguense non ha adottato né misure efficaci per combattere il fenomeno dilagante ne ha fornito cure adeguate ( sostegno psicologico e protezione) alle vittime.
La storia di Lucia, una quindicenne rapita ed abusata sessualmente da un vicino di casa- che ci perviene dal rapporto Amnesty International 2011- mette palesement
e in evidenza che la polizia non lavora celeremente ed adeguatamente nel risolvere i casi di abuso sessuale verso i minori. Lucia ha passato tre mesi con il suo aguzzino prima di essere ritrovata. Il suo stupratore non solo non era stato arrestato dopo mesi di latitanza, ma aveva anche fatto intimidazioni e minacciato Lucia ed il suo tutore. Nessuno aveva fornito protezione a Lucia.
Nonostante gli appelli per la tutela dell’infanzia delle Nazioni Unite, nulla è stato fatto. La violenza ai minori è molto frequente come detto, inoltre il Nicaragua vieta ogni forma di aborto ( anche correttivo). Queste bambine, già violentate ed abusate, se sopravvivono sono quindi obbligate se incinte, a portare a termine la gravidanza anche se in età molto giovane, rischiando quindi la loro vita.
Sole, abbandonate e stigmatizzate… dalla famiglia e dalla società, compreso la scuola in taluni casi.
di Erika De Toffol

giovedì 16 agosto 2012

Mani piccole, precise e sotto-costo.




E’ ipotesi comune che i bambini in certi ambienti lavorativi, vengano assunti perché hanno le dita agili e vengono sottopagati. In realtà, molte volte il sistema impone loro determinati lavori, poiché provengono da famiglie che hanno sempre tradizionalmente lavorato in certi settori. Lavori comunemente associati al preconcetto delle dita agili sono ad esempio quelli che concernono l’industria dei tappeti. Non è così: raramente i tappeti a mano vengono annodati da bambini soli… anzi su ricerche effettuate (Ilo) su 2000 lavoratori/tessitori bambini, il risultato ha posto in evidenza che solitamente sono gli adulti impiegati, a fare il lavoro di precisione. Per quanto riguarda il prezzo pagato per le loro prestazioni, c’è invece molto da dire… sicuramente le bambine vengono pagate meno dei maschi, le condizioni di lavoro sono sempre pessime e senza protezione, le sostanze che vengono inalate sono nocive per i polmoni a lungo termine ed inoltre, la condizione è fondamentalmente quella di schiavitù. I bambini vengono dati ai proprietari delle attività come saldi di debiti o come una speranza di vita migliore… non solo per la famiglia, ma per loro stessi. Sicuramente i bambini non vivono come dovrebbero… l’istruzione è sempre sottovalutata e i danni provocati dalle ore di lavoro associate ad una scarsa alimentazione e principi nutritivi, oltre che alle forme di coercizione e maltrattamenti, rendono questi bimbi piccoli schiavi al servizio di gente senza scrupoli e consumatori poco attenti…
di Erika De Toffol

martedì 14 agosto 2012

Niger: bambini di strada ed istruzione coranica




Secondo la definizione classica il bambino di strada vive e lavora in strada mentre, il bambino nella strada ha un luogo dove tornare a dormire la notte ma passa la maggior parte della sua giornata sulla strada.
Ciò che accade in Niger è davvero particolare: a Niamey, le strade pullulano di bambini che chiedono l’elemosina tutto il giorno e si spostano in piccoli gruppi. Sino a qui nulla sembrerebbe diverso dalle realtà di altri Paesi nel mondo, invece, qui molti bambini che stanno sulla strada sono bambini della scuola coranica. Conosciuti come “bambini talebani” , hanno tra gli otto ed i sedici anni e vengono affidati dalle loro famiglie ad un Marabou – una sorta di maestro privato – affinchè ricevano istruzione ed una formazione coranica.
Per una famiglia è un’importante vantaggio affidare i propri figli ad un marabou , ma purtroppo esistono anche i falsi insegnanti che approfittano delle condizioni di povertà delle famiglie per lucrare sui bambini.Tutto sembra perfetto sino a quando i bimbi iniziano a vivere a casa “dell’insegnante”: non viene dato loro cibo, vengono puniti anche corporalmente e vengono mandati nelle strade a chiedere elemosina per pagare la propria sussistenza e mantenere il marabou e la scuola coranica…
.. e così i bambini che in teoria avrebbero dovuto ricevere un’educazione ed un’istruzione si ritrovano per le strade, come bambini di strada; non sono molto diversi a vederli, dai bimbi che non hanno un luogo dove dormire. La vita è dura per entrambi i gruppi, la differenza in fondo consiste solo nell’avere o meno un luogo chiuso dove tornare alla sera e nelle violenze che comunque debbono sopportare dal finto marabou. Anche i piccoli “talebani” raccimolano cibo per le strade, fanno gruppo vicino a ristoranti e luoghi di aggregazione e nonostante abbiano una famiglia, molti non la riabbracciano più…
di Erika De Toffol

Stereotipi del lavoro minorile: solo povertà?


LAVORO MINORILE

Quando parliamo di lavoro minorile la prima cosa che consideriamo, solitamente è la povertà in cui versano le famiglie dei bambini lavoratori. In realtà non è la causa preponderante, o meglio non è la povertà in se che porta all’impiego dei minori in attività lavorative, ma la scarsa considerazione dei genitori per ciò che è l’educazione dei bambini – soprattutto se parliamo di bambine – che li allontanano dalla scuola. Quindi il nucleo centrale non è la povertà, ma la mancanza di volontà di istruire i propri figli, anche se in molti casi, non ci si può permettere di pagare le rette scolastiche. Il fenomeno è però più culturale… c’è proprio poco interesse per l’istruzione e senza istruzione, la povertà non cesserà mai d’esistere. Se da una parte lo sviluppo economico tende ad una riduzione del lavoro minorile, dall’altra, la povertà non necessariamente mette in condizione i bambini di lavorare. Alcuni paesi anche poco sviluppati hanno dimostrato che eradicare in parte il fenomeno si può e che i bambini possono anche frequentare le scuole.
Lo stato del Kerala, in India, ha dimostrato che si può combattere adeguatamente il lavoro minorile: non è uno stato ricco, ma i bambini vanno a scuola. I fondi statali coprono le spese dell’istruzione di massa ed i bambini se lavorano, lo fanno per pochissime ore al giorno ed in ambito familiare. In questo modo, nessuno quasi più abbandona gli studi, l’alfabetizzazione è cresciuta al 94% per i maschi ed all’86% per le femmine e la percentuale di lavoro minorile è all’incirca al 2%.......... Questo dimostra che se gli stati fossero interessati al destino dei loro figli, le cose migliorerebbero moltissimo.  
di Erika De Toffol

lunedì 13 agosto 2012

Zara, un marchio, una garanzia...

LAVORO MINORILE

Dopo due blitz in fabbrica a sao Paulo in Brasile- in una fabbrica clandestina- ( la Inditex) che lavora per Zara, nel 2011, Luis Alezander de Fariaha dichiarato che “hanno trovato bambini esposti a rischio, macchine senza protezione, fili elettrici a vista, locali insalubri con molta polvere e senza circolazione d’aria, senza luce solare…..” Il gruppo Zara è finito al centro di un’inchiesta in Brasile ( a noi non è nemmeno 
arrivata la notizia ovviamente, o forse hanno aperto una piccola parentesi nelle disacalie dei nostri quotidiani; a me è sfuggita). Otto miliardi di euro di fatturato e quattordicenni che lavorano dodici ore al giorno senza diritti; né giornata, festiva né ferie… tantomeno pagate poi! Anche per uscire dal laboratorio i ragazzi ( boliviani e peruviani, dovevano comunicare e chiedere autorizzazione per dove andavano. La legge brasiliana prevede un salario minimo di duecento quarantasette euro, a loro venivano dati cento euro al mese. Chiaro che Zara, con i suoi miliardi ha subito data la colpa ad altri… un terzo laboratorio ( Aha) che a dire loro avrebbe commesso infrazioni del codice di condotta.
Io non compro Zara, e se potessi permettermelo non lo farei da oggi più… Consumo responsabile! … tra le altre piccole cose, non si sa nemmeno nulla dal web, su eventuali sentenze… e ciò lascia ancora più sgomenti.
di Erika De Toffol

domenica 12 agosto 2012

Georgia... il sistema ed i bambini di strada


BAMBINI E RAGAZZI DI STRADA


Quando un popolo vede i propri figli allo sbando, nulla può, se ha un minimo di umanità, non permettere di chiedersi il perchè... lo strazio per i georgiani è stato grandissimo. Bambini di età inferiore ai tre anni abbandonati per le strade...Alcune ong, tra cui Afg, hanno aiutato i loro partner georgiani a fornire cure...La Georgia è uno degli stati dell'unione sovietica, o Russia ad avere tantissimi vantaggi economici, dal 2007 si è avuto un incremento del Pil non indifferente... come mai sono le Ong ad occuparsi di loro e non lo Stato? .......... Vi lascio con una domanda da tanti e tanti milioni di dollari... georgia= capitale per chi come noi ( paesi capitalisti) è interessato all'ultimo modello di mercedes... :( oppure, al contrario... andiamo a fare la benzina la domenica che si risparmia! Il dislivello economico esiste come da noi insomma: come mai i bambini sulle strade continuano a morire... dentro.....?
Buona notte bambini! Qualcuno che vi pensa c'è...

di Erika De Toffol

sabato 11 agosto 2012

Sfruttamento sessuale dei minori in Costa d’Avorio

LAVORO MINORILE


La situazione di protezione e prevenzione dello sfruttamento minorile e del traffico di minori a scopo sessuale-commerciale, in Costa d’Avorio non gode di adeguate misure atte a contrastare il fenomeno. Le vittime del business hanno tra i dieci ed i ventuno anni. Vengono trafficati spesso da altri paesi ( Ghana, Mali, Nigeria, Li
beria). Sono molti anche gli studenti che si prostituiscono per portare reddito alle proprie famiglie. La rete di prostituzione minorile è organizzata soprattutto in città come Daloa e San Pedro dove i bambini sono sottomessi dagli sfruttatori che li obbligano ad avere rapporti con i clienti… clienti che provengono anche dal turismo sessuale. Molti posti sono citati da uno dei documenti Ecpat tra i quali: Abidjan, Bassam, San Pedro. Alcuni rapporti indicano che bambini tra i dieci ed i quattordici anni vengono impiegati in club che offrono servizi di massaggi ( erotici). Programmi specifici nazionali non ne esistono, alcune Ong hanno provato a sensibilizzare – per quanto possibile – sulla violenza sessuale, l’HIV, la pedofilia ed i matrimonio precoce e forzato. L’infanzia viene purtroppo protetta solo sulla carta; l’articolo 378 del c.p. ad esempio vieta i matrimoni forzati al di sotto dei 18 anni, ma i bambini vengono fatti sposare per lucro e convenienza. Oltre alla piaga del lavoro che infligge i bambini nelle piantagioni di cacao, in Costa d’ Avorio esiste anche lo sfruttamento lucrativo sessuale. Deve finire tutto questo! Non è possibile che nessuno faccia nulla in difesa dei bambini.
di Erika De Toffol

VIOLENZA CONTRO LE DONNE


La Papua Nuova Guinea, non è sicuramente il paradiso che immaginiamo. Non solo le violenze in famiglia verso le donne sono all’ordine del giorno, ma anche lo stupro verso ragazze e bambine è frequente. Nel momento in cui una ragazza viene violentata, automaticamente viene stigmatizzata e questo le isola dal resto della comunità, compreso il potere frequentare la scuola. Ci sono così molti matrimoni precoci. Medici senza frontiere in un rapporto ha dichiarato che molte vittime di violenza erano bambine, alcune addirittura di età inferiore ai cinque anni d’età. A Tari  risultavano tra il 2008 ed il 2010  248 minorenni stuprate, tra i cinque ed i dodici anni ( il 31% delle segnalazioni di violenza sessuale). Nella maggior parte dei casi, gli stupratori erano conosciuti dalle vittime. In un paese che già mette in atto gravi differenze di genere, dove le ragazze sono svantaggiate e non possono spesso frequentare la scuola – perché dovrebbero sposarsi ed avere figli – la violenza sessuale e gli abusi sessuali, peggiorano la situazione. L’Unesco posiziona al 16° posto la Papua Nuova Guinea nelle disparità di genere, per quanto riguarda l’educazione; i maschi che frequentano la scuola sono almeno il 10 % in più delle femmine.
La situazione è resa complicata anche dalle zone remote dove sono situate le scuole e dalle tasse scolastiche… a volte i bambini devono percorrere km per raggiungere una scuola, questo mette in pericolo le ragazze da possibili attacchi a sfondo sessuale e le famiglie preferiscono fare lavorare le figlie perché non possono permettersi di pagare le rette scolastiche…. in tutto questo il colmo è che quando una figlia viene violentata, viene anche picchiata dalla propria famiglia, per la vergogna che arreca…
di Erika De Toffol











IMMIGRAZIONE


IL NEPAL VIETA ALLE DONNE DI ETA’ INFERIORE AI TRENT’ANNI DI LAVORARE NEI PAESI DEL GOLFO
Arabia Saudita, Kuwait, Bahrain, Qatar, Emirati Arabi Uniti, Oman e Yemen mete di approdo per giovani donne nepalesi che vi si recavano ( anche illegalmente) per lavorare, in genere come domestiche. Dopo innumerevoli testimonianze di abusi e di sfruttamento ai danni di ragazze nepalesi nei paesi del Golfo Persico, il governo nepalese ha pensato di non concedere più la possibilità alle minori di anni trenta di espatriare in quelle zone per lavoro, che dovrebbe essere un deterrente contro le violenze, poiché le donne in età matura non sarebbero soggette a particolari attenzioni.. Secondo Human Rights Watch, il problema non verrà comunque risolto. Le migranti nepalesi, spesso giungono con speranze di vita migliore e di guadagno in Medio Oriente, ma presto si trovano a dovere fare i conti con realtà di lavoro forzato; viene loro negato l’accesso ai passaporti, hanno poca possibilità di spostamento, non vengono nutrite e ricevono minacce. Lavorano sino a 20 ore al giorno e subiscono abusi sessuali e fisici. I l governo del nepal stima siano 58.000 le lavoratrici negli stati del golfo, ma i dati secondo le agenzie dei diritti umani, sono nettamente inferiori alla realtà: sarebbero circa 200.000 ( comprensive dell’immigrazione illegale). Circa 2,5 milioni di nepalesi che lavorano all'estero, oltre che in India, contribuiscono al 21,4% del PIL del Nepal, secondo il governo. Le rimesse dal Golfo giocano un ruolo enorme nella nazione himalayana, dove circa il 30% della popolazione è disoccupata. Se da una parte sembrerebbe una scelta a tutela delle donne, dovremo però pensare che forse, sarebbe meglio invece di vietare loro di spostarsi, di tutelarle lavorativamente e dare loro garanzie adeguate.
di Erika De Toffol
Photo by Katie Orlinsky/Caritas 2012



venerdì 10 agosto 2012

BAMBINI E RAGAZZI DI STRADA


La strada ed i bimbi di strada con problemi di apprendimento in Messico.

E’ molto complesso per un bambino vivere per strada ed in Messico, spesso per strada finiscono i bambini disabili. Vengono abbandonati a causa della migrazione dei genitori verso gli Stati Uniti o solo perché non possono portare introiti economici alle famiglie. Orfanatrofi sovraffolati o strade. Questo è il destino di bambini che sono nati con div
ersabilità in un paese in via di sviluppo come il Messico. E’ di Jonathan Getty la testimonianza letta nel web, nella quale dichiara che una delle sue prime esperienze in Messico è stata quella di incontrare un adolescente down che viveva solo in un cantiere edile, con quattro cani a fargli compagnia; un materasso sporco il suo letto e per bere una lattina vuota da tempo… Nessun aiuto da nessuno, solo l’elemosina che raccimolava nelle vicinanze della stazione degli autobus di Puebla. A Città del Meesico ed a Puebla, non è raro vedere bambini di strada piccolissimi, anche di quattro o cinque anni che lavorano in strada vendendo gomme da masticare, bigiotteria o fiammiferi. Nella condizione di disabilità, il bambino è inoltre ancora più soggetto allo sfruttamento da parte dei criminali che ne aproffittano. L’abuso di sostanze anche nel loro caso è massiccio. Inutile dire che un’altra causa dell’abbandono è legato alla povertà… ma l’ignoranza è causa sicuramente preponderante. Se si potesse davvero dare un ‘istruzione a queste poveri genti nel mondo, le cose cambierebbero. Solo con dei programmi adeguati di prevenzione ed informazione le persone possono essere consapevoli e coscienti delle loro scelte…..
di Erika De Toffol

ABUSI SUI MINORI



RUSSIA: una setta tratteneva bambini nel sottosuolo…

La polizia russa ha trovato a Kazan, 27 bambini e 38 adulti in una specie di catacombe, trattenuti nel nome di un “profeta musulmano”. La setta, conosciuta con il nome di Muaamin, ha 70 seguaci che vivono nel sottosuolo e sono fuggiti dal resto del mondo. Quattro dei membri della setta sono stati accusati di crudeltà contro i bambini. Otto livelli sotto la casa di colui che si è dichiarato il profeta e che è il fondatore della setta. I bambini venivano tenuti sottoterra e vivevano in celle anguste, senza ventilazione, riscaldamento o energia elettrica; in un terreno di circa 700mq. Faizrakhman Satarov, 83 anni, è anche stato accusato di negligenza ed arbitrarietà: ha anche dichiarato che la sua casa è uno stato islamico indipendente; la setta non riconosce le leggi dello stato russo o l’autorità dei maggiori esponenti musulmani nel Tatarstan. Ad alcuni membri della setta è stato permesso di lavorare come operatori nel mercato locale. I bambini liberati sono stati portati negli ospedali locali per osservazione e temporaneamente sistemati in un orfanatrofio.
Non ci sono parole per esprimere quello che possono avere passato questi bambini… ciò che hanno subito, le violenze psicologiche ed ora, che hanno visto la luce, si ritrovano in un orfanatrofio. Spero che possano trovare una loro nicchia di umanità nella vita.
di Erika De Toffol
Credits: Children of Underground. © Gundega Sundew courtesy of Sony World Photography

LAVORO MINORILE



giovedì 9 agosto 2012

BAMBINI E RAGAZZI DI STRADA



Zambia, bambini che chiedono di essere bambini

L’alta incidenza di disgregazione familiare e lo stato di orfani rende i bambini dello Zambia particolarmente esposti alla vita di strada. Povertà, la solita povertà unita all’ignoranza data dal non potere frequentare la scuola spingono i bambini ad andare per le strade a cercare di guadagnare i soldi di cui hanno bisogno. Alcuni bambini sono invitati dalle famiglie stesse ad andare a mendicare per integrare il reddito.  L'uso di droghe, in colla particolare, è diffusa tra i bambini di strada in Zambia. E 'facile da ottenere nei mercati e nelle zone circostanti. Quando si chiede ai bambini perché sniffano la colla, i bambini sottolineano che sopprime la fame e toglie il freddo alla sera. E’ un modo per evadere dalla propria realtà, dalla realtà dell’abbandono e della strada.
di Erika De Toffol

ABUSI SUI MINORI


In Arizona i bambini in affido sono abusati e nessuno fa nulla….

Bambini che vengono dati in affido, tolti a famiglie negligenti che si ritrovano, a causa della negligenza, in situazione peggiore di quella che hanno lasciato. L’Arizona Child Protective Services, continua a lottare per permettere un giusto svolgersi del lavoro riferito ai minori in questione. I ritardi nella gestione delle pratiche sono scandalosi. Almeno di due anni sui casi segnalati sono i ritardi nelle pratiche, questo comporta una permanenza in famiglie che abusano dei bambini…mentre altri casi si aprono. Un circolo vizioso a quanto riferito da Dana Naimark Wolfe, CEO di Alliance (un'organizzazione non-profit gruppo di sostegno). Il numero di casi inattivi e abbandonati ammonta a quasi 10.000 e continua a crescere in parte a causa dell’oberato lavoro dei lavoratori che talvolta superano i 100 casi. Nonostanteil mandato abbia imposto di controllare il 100% degli abusi e degli abbandoni, i dati mostrano  che gli assistenti sociali non hanno risposto a quasi 1.000 di loro nel periodo di sei mesi. Nel frattempo, il numero di bambini che entrano in questo già tormentato sistema, continua a crescere: quasi 5.000 bambini sono stati rimossi dalle loro case e posti in case protette . Il Dott. Kathryn Coffman, capo della divisione della squadra di protezione dei bambini dell'Ospedale Pediatrico di Phoenix, dice che sta ancora assistendo ad un aumento dei casi di grave abuso e di abbandono: prendere in affidamento un bambino comporta curarsi del bambino… purtroppo, a volte capita che la morte sia meglio della vita che sono costretti a subire. Io non posso immaginare il dolore, nemmeno quello fisico, che può provare un bambino percosso… immaginarsi quello psicologico… ri-animazione… cosa può provare un bambino abusato dopo avere sperato per la sua vita, in ri-animazione… ? Forse solo la morte… e questo mi fa stare male, tanto male. Un bambino dovrebbe solo sperare di vivere, di essere felice  e protetto tra due/ quattro braccia amorevoli. I palmi delle mani e le nocche di pugni, dovrebbero essere distanti anni luce… Il cuore dovrebbe sempre battere nella speranza della felicità… quando si ferma, in questi casi… è tragedia dell’indifferenza e dell’incapacità.
di Erika De Toffol

VIOLENZA CONTRO LE DONNE



Stati Uniti: violentavano aspiranti modelle in Florida, ora hanno due ergastoli da scontare.
E’ di giugno questa storia che fa davvero pensare a quanta disinformazione e pericoli (nonché arrivismo) ci possano essere in questo mondo. Alcune giovani aspiranti modelle si sono presentate a provini, pensando di trovarsi di fronte un talent scout. Invece sono state drogate ed abusate, violentate e riprese da scatti fotografici e video che poi sono stati venduti su internet. I due uomini che hanno compiuto questa violenza, sono un ex-poliziotto ed una porno star; sono stati condannati a dodici ergastoli . Dal 2006 i soggetti in questione, hanno studiato internet ed il mondo di persone che operano davvero nel campo della moda…  hanno carpito talmente bene i segreti della professione da riuscire ad entrare nella parte con estrema facilità. Le ragazze, tra i 18 ed i 22 anni, sono arrivate a Miami con la speranza di riuscire ad aggiudicarsi una parte in diversi spot di liquori, sono state contattate dicendo loro che dovevano venire sole, poiché fidanzati e/o famiglia le avrebbero distratte. , Lavont Flanders Jr ( l’ex- agente di polizia), sapeva essere affascinante e manipolare le persone ( cit. Detective Fletcher). Le ragazze dovevano bere il liquore durante un servizio fotografico: peccato che nell’alcool veniva messa una droga che le annientava e le lasciava completamente senza memoria quando si risvegliavano. Ai primi accenni che la droga faceva effetto… i due delinquenti si facevano firmare delle liberatorie per permettere loro di gestire il materiale delle ragazze ( foto e video – stupro compreso- senza che lo sapessero). Doppia violenza, perché le ragazze addirittura erano pronte a dichiarare che non avevano subito abusi perché non se ne ricordavano… e solo dopo avere visionato i loro video si sono rese conto di ciò che era loro successo. Altre ragazze si sono svegliate in auto la mattina con emorragie e coperte di vomito, disorientate. Flanders ed Emerson Callum erano già stati arrestati nel 2007, rilasciati in attesa di giudizio sono tornati a colpire ed a vittimizzare le donne nuovamente. I soggetti sono stati accusati dal governo federale nel 2011 e poi condannati da una giuria per abuso sessuale, traffico di esseri umani, ed altri oneri.
di Erika De Toffol
fonte dati:  FBI

mercoledì 8 agosto 2012

BAMBINI E RAGAZZI DI STRADA


Accra- Ghana: le cifre aumentano
Adolescenti abbandonati e che fuggono per disperazione dai loro villaggi. Rubano, si prostituiscono e compiono atti illegali. Il loro destino è segnato dall’ignoranza, nessuno ha mai frequentato scuole di qualsiasi ordine e grado e chi l’ha fatto, non ha mai frequentato oltre la primaria. Nessuno si prende cura di loro. La violenza diventa un’arma con la quale vivere, perché nessuno ha insegnato loro l’amore. Sono dai 30 ai 50 mila i bambini di strada ad Accra ( fonti web).
Le cause principali sono riconducibili a speranze di vita migliori in città, Violenze ed abusi, morte dei genitori, abbandono. I bambini compiono ed assumono strategie di sopravvivenza e compiti diversi: lavorano come trasportatori di merci ai mercati, raccolgono rifiuti, puliscono dopo il mercato, lucidano scarpe ed aiutano anche i disabili e gli anziani.
Il gruppo diventa un sostitutivo della famiglia, gruppo che si forma per proteggersi dalle violenze che possono essere perpetrate loro. Un branco che si auto-gestisce e si protegge vicendevolmente.
Le bambine rimangono incinte davvero molto presto; i bambini che nascono in strada, hanno pochissime probabilità di sopravvivenza.
Il governo non offre nessuna forma di protezione vera e propria per questi bambini… Senza programmi educativi che pongono i bambini in una situazione di possibilità di scelta per il loro futuro, sarà impossibile sradicare questa piaga che fa tanto male a loro ed a chi vorrebbe davvero aiutarli.
di Erika De Toffol

L'ANGOLO PEDAGOGICO


                                                                           Circo sociale

Il termine circo sociale si riferisce a una metodologia che utilizza le arti circensi come mezzo per la diffusione della giustizia e il benessere sociale. Si utilizzano strumenti pedagogici alternativi per lavorare con i giovani socialmente emarginati o a rischio.
Attraverso un approccio dinamico basato sull'arte-educazione, il Circo Sociale mira a potenziare le opportunità di insegnare competenze preziose ai giovani emarginati.
Il Circo So
ciale "riconosce e valorizza il ruolo dell'arte e della cultura come agenti potenti nella formazione dei giovani a rischio, producendo conoscenza, e promuovendo lo scambio di idee e di esperienze, di impatto (brasiliano), la società e le organizzazioni pubbliche responsabili dell'istruzione dei giovani." [1]
Con una formazione rigorosa, il dialogo, l'espressione interpersonale e la realizzazione di obiettivi attraverso l'impegno, il circo sociale, ha la capacità di cambiare la vita di giovani a rischio. L'autonomia, la solidarietà, l'autostima, il benessere fisico, la comunicazione, e la capacità di adattamento sono alcune delle abilità apprese e praticate.
Sebbene una carriera nel circo possa essere un possibile futuro per i giovani che partecipano al circo sociale, tuttavia, non è questo lo scopo principale. Piuttosto, l'obiettivo del Circo sociale è quello di sviluppare e incrementare nei giovani la consapevolezza di sé, l'autonomia, la cooperazione, l'autodisciplina e molti altri valori attraverso pedagogia alternativa al fine di trasformare le prospettive e le capacità dei giovani a rischio.
Il Circo Sociale deve molto del suo successo alle sue radici nel campo dell'educazione artistica. L'espressione artistica permette il riconoscimento delle emozioni e la loro articolazione perché l'arte è un linguaggio diverso di per sé. L'arte crea la base per una migliore comprensione di nuove esperienze, spesso non raggiungibile attraverso un semplice passaggio di concetti verbali che non sono legati alle emozioni della persona.Con una base nel campo delle arti circensi, il circo sociale, ha la capacità di realizzare una trasformazione personale nell'artista e nello spettatore.
Un'altra caratteristica del circo sociale è la sua universalità e accessibilità. Ogni persona, in base alla propria capacità, è in grado di realizzare le proprie potenzialità attraverso la vasta gamma di attività che offre il circo: si può partecipare a: giocoleria, trapezio, acrobatica, contorsionismo, clown, magia, acro-balance, ecc. Così, chi non ha la flessibilità necessaria per essere un contorsionista può provare il bilanciamento, chi non ha la capacità di fare il trapezio, può essere un clown, chi non è interessato all'attività fisica ha l'opportunità di lavorare con il set, l'illuminazione, o i costumi. Inoltre, il circo sociale non ha barriere di ingresso: non c'è bisogno di sapere leggere e scrivere per partecipare. Spesso, i giovani hanno già sviluppato competenze didanza, canto, percussioni e altre attività che, in genere per loro non sono state valorizzate e che assumono importanza nel circo sociale. Tali caratteristiche inclusive determinano il successo del circo sociale, successo che attira i giovani provenienti da ogni settore, garantendone la partecipazione e l'accesso.
Le richieste e le necessità delle arti circensi danno luogo a una trasformazione personale nel giovane. L'autodisciplina è un requisito assoluto e con le pratica costante, le difficoltà quotidiane, e i rischi fisici che caratterizzano il circo sociale, i giovani imparano a superare queste sfide con i propri sforzi, e così facendo scoprono di essere persone abili e di valore.
Il circo sociale consente ai giovani a rischio di realizzare le proprie potenzialità attraverso le sfide che il circo porta in sé, facendoli sentire realizzati. Dopo aver scoperto di essere persone capaci e intelligenti, cominciano a amantellare le credenze personali che inizialmente pensavano fossero vere. Per esempio, i giovani brasiliani rivalutano la credenza comune che tutti coloro che vivono nella favela sono stupidi, che ogni bambino di strada non ha uno scopo o un futuro, ecc. Queste credenze finiscono per diventare una barriera per l'auto-sviluppo dei giovani e le attività circensi fanno rompere tali paradigmi.
La struttura e le caratteristiche del circo permettono ai giovani di discutere e impegnarsi in un libero pensiero, spesso con il pretesto delle tecniche del circo, si discute di rapporti sociali, tabù generali e argomenti rilevanti come la sessualità, i generi sessuali, l'inclusione, il pregiudizio e la discriminazione. Tali discussioni permettono di espandere la prospettiva giovanile, aumentando la loro fiducia, la tolleranza e la conoscenza.
La "Roda", o il 'Cerchio di condivisione', è parte integrante del circo sociale. A una data ora gli studenti e gli operatori del circo sociale, si riuniscono per una discussione sullo status, i successi e problemi del circo. Il rituale di condivisione in cerchio crea un momento di complicità in cui tutti sono in armonia e sia individualmente sia insieme pensano, anche se in modo diverso, alle soluzioni, ai percorsi e alle opzioni per risolvere le questioni quotidiane e le sfide. Questo momento di riflessione per i giovani rappresenta il diritto di tutti di parlare, di non essere d'accordo, di esprimere opinioni e di dare un contributo. Il Cerchio di condivisione è essenziale per il 'metodo pedagogico del circo sociale', in quanto contribuisce allo sviluppo di una educazione liberale, critica e democratica.
Partecipando al Cerchio, i giovani sviluppano una coscienza che nasce attraverso l'ascolto di altre opinioni e pensieri e attraverso l'espressione dei loro. Riflessione, dialogo e comunicazione sono elementi che permettono ai giovani di tener conto del loro posto nel mondo, di decisioni, di errori e domande. Tale analisi personale ha ripercussioni dirette sullo sviluppo della realtà dei giovane e anche sulla loro percezione della realtà. Essi imparano a coesistere in modo pacifico, costruttivo, e rispettoso e in tal modo a realizzare tale comportamento anche nella loro vita quotidiana. Il Cerchio di condivisione offre ai giovani l'opportunità di verbalizzare i loro pensieri e le loro idee, di sentire altri pareri sul loro conto e di vedere le loro opinioni talvolta integrate nel circo sociale. Questo processo valorizza il giovane, che a sua volta percepisce l'importanza della sua conoscenza, così ne deriva una trasformazione: una volta vedeva se stesso come incapace e inadeguato, ora, attraverso il cerchio di condivisione, diventa fiducioso e consapevole con una maggiore autostima e consapevolezza di sé.
da Wikipedia

-- Eri --

L'ANGOLO DELLA PSICOLOGIA


LO SVILUPPO SOCIALE: La nascita della vita sociale. 

Lo sviluppo della personalità del bambino nei suoi vari aspetti va di pari passo con la scoperta dell’esistenza di una realtà esterna che ben presto comincia ad arricchirsi di figure umane. 

Figure umane:
Spitz situa a livello dell’angoscia dell’ottavo mese il momento in cui il bambino comincia a discriminare le figure familiari da quelle non familiari mentre per altri autori questa discrimi
nazione compare verso il sesto mese. In effetti è difficile stabilire il momento esatto per ciascun bambino anche perché al di là di una propria disposizione spontanea ci sono i fattori legati al comportamento dei genitori che possono favorire o meno la facilità con cui il bambino accetta o non accetta le figure non familiari, estranee.
Entro il suo primo anno di vita il bambino impara una serie di comportamenti a sfondo sociale come mandare baci, salutare, battere le mani, rispondere a certe situazioni particolari con il sorriso. Il bambino comincia ad avere dei veri e propri rapporti sociali con altri bambini in genere dopo l’anno, tuttavia prima di questa età dimostra interesse per la presenza di un altro bambino, soprattutto verso il suo pianto. Sin verso i diciotto mesi il bambino è più interessato agli oggetti e ai giocattoli che non ad un altro bambino posto vicino a lui. E’ circa a due anni che l’atteggiamento del bambino cambia e diventa più cooperativo e comincia a manifestare le sue prime preferenze anche se gli scambi veri e propri sono ancora limitati. I bambini inizialmente giocano e parlano non tra di loro ma di fianco: la maggior parte del tempo lo passano, pur se in compagnia, in attività e monologhi paralleli e adiacenti. Il processo di socializzazione del bambino raggiunge il maggior sviluppo verso i cinque anni di età. Nel gruppo il bambino può finalmente confrontarsi e riaffermarsi compiendo delle esperienze nuove e assumendo un ruolo sociale. Tra l’altro il bisogno di essere accettato dagli altri, le critiche che subisce, fanno sì che il gruppo svolga una notevole funzione normativa e disciplinare. Queste amicizie fra bambini di età prescolare sono abbastanza facili, perché si basano prevalentemente sulla cooperazione più che sulla competizione. Le variabili che influenzano queste amicizie sono diverse, tra cui: la somiglianza di età, l’affinità di interessi e di intelligenza ecc. Le modalità con cui il bambino mostra simpatia agli altri sono svariate: possono essere forme di aiuto, di conforto, di protezione, di partecipazione al dolore dell’altro. Non mancano tuttavia i comportamenti di rivalità e competizione primo fra tutti la gelosia per il genitore dello stesso sesso e tra fratelli.


Gelosia per il genitore dello stesso sesso e tra fratelli:


Questo atteggiamento di rivalità può essere evidente (il bambino tenta aperta-mente di fare del male il fratellino) oppure nascosto (il bambino giocando con un orsacchiotto sfoga su di lui l’aggressività suscitata dal fratellino oppure lo bacia in maniera sempre più soffocante….). A volte la rivalità dei bambini è suscitata proprio dal comportamento dei genitori. Ogni differenza di trattamento nell’allevare i figli può suscitare rivalità e competizione (anche se le variabili in questione sono tante e diverse che è difficile imputarle tutte ad un’unica causa) e non è distribuendo in maniera uguale dei giocattoli che si evita il problema. La causa della gelosia tra fratelli non è certo il regalo in più o in meno. Tra i quattro e i sei anni è il periodo in cui si ha il maggior incremento dei comportamenti di rivalità e gelosia. Per un adulto non è comunque facile tenere sotto controllo questi atteggiamenti anche perché vengono vissuti in base anche alle sue personali tendenze aggressive.
fonte: http://www.infanzia.com/psicologia.php?id=1-10&val=sviluppo+sociale

-- Eri --

martedì 7 agosto 2012

BAMBINI E RAGAZZI DI STRADA



Kiev, Euro 2012 ed i “randagi”.

Non è tutto oro quel che luccica, già…
Sono passati due mesi dall’inaugurazione di Euro 2012 ed il dorato mondo delle star calcistiche internazionali. Il centro di Kiev era da immortalare in scatti fotografici  e nella mente dei visitatori accorsi apposta per la manifestazione. Kiev doveva essere presentabile e fare bella figura agli occhi del resto dell’Europa. I retroscena però, pochi li conoscono; dopo le innumerevoli proteste degli animalisti ( delle quali il web è pieno) le polemiche, da parte di pochi, veramente troppo pochi, si sono spostate sulla gestione dei bambini di strada che affollavano le zone del centro città e commerciali. Bmabini, anche molto piccoli che vivevano nella strada chiedendo elemosina e prestando i servizi – come tutti i bambini di strada nel resto del mondo- a chi ne faceva richiesta. Il governo ucraino ha stanziato circa 11 miliardi di euro per per ammodernare le proprie strutture sportive, strade ed aeroporti ed ha posto il divieto ai bambini di strada di praticare il centro città. E’ scattata una sorta di apartheid: con ogni mezzo, i bambini dovevano essere allontanati dal centro e relegati alle periferie della città. Come in tutte le situazioni di povertà ed indigenza, i bambini randagi di Kiev, vivono come possono: dormono nelle fogne, sotto i ponti e sniffano colle. Emergono dai loro tombini solo per ricordarci che esistono e per cercare il sostentamento. Un bambino su dieci  è sieropositivo, le malattie a trasmissione sessuale si moltiplicano. Sono gli invisibili della società ed anche se esseri umani, vengono trattati come fantasmi. 100 mila il numero stimato dall’Unicef. 100 mila bambini che sono orfani o solo scappati da situazioni disastrose famigliari. Orfani della società che li ha abbandonati, di un paese che ha investito nella “pulizia” delle strade, ma non nell’affrontare il problema: salvaguardare l’infanzia, il bene più prezioso per la società stessa.
di Erika De Toffol

Photo Credits: http://englishrussia.com