mercoledì 31 ottobre 2012

Sud-est asiatico: non è la carità che cambia la vita ai bambini di strada.


L'alta stagione per il turismo è quasi arrivata nel Sud-Est asiatico; gli attivisti per il benessere dei bambini, in tutta la regione, sono preoccupati per l'ondata inevitabile di visitatori benestanti che danno i soldi ai bambini di strada elemosinando dollari ed euro.
I bambini, naturalmente, non passano inosservati, con i loro vestiti sporchi, le facce tristi e le loro  frasi in inglese imperfetto... è inevitabile che dopo avere pagato tanti soldi per un biglietto aereo e hotel, non si spendano pochi dollari ed euro qua è là per un braccialetto o altro venduto dai bambini di strada...
Ma gruppi di bambini e gli operatori umanitari, quasi universalmente, sono contro le dispense turistiche, che dicono allontanano dalla scuola, attivano i predatori di bambini e perpetuano i cicli familiari di povertà.
"Essenzialmente, quando danno i soldi ai bambini di strada, li stai pagando per non andare a scuola."
- Sam Flint -

Sam Flint è il direttore della Casa Anjali , un centro di formazione per ex bambini di strada a Siem Reap, in Cambogia,al sito del famoso tempio di Angkor Wat. Qui, provengono famiglie da tutta la Cambogia, soprattutto quando le colture o le imprese falliscono, così i loro bambini possono mendicare dai turisti a Siem Reap.
"La linea di fondo è che dare soldi ai bambini di strada non è produttivo per la soluzione dei problemi, perchè ci sono problemi più complessi che si svolgono dietro i loro volti carini ed i vestiti logori....
e così i genitori che con l'accattonaggio fanno poco, mandano i bambini, che provocano tenerezza; gli adulti, non cercano lavori onesti ed i bambini crescono mendicando con il pericolo di essere prede per pedofili e sfruttati dalla malavita.
di Erika De Toffol




martedì 30 ottobre 2012

Nairobi - Kenia... le donne spacciatrici di colla . Mama Pima


A Nairobi, molti ragazzi di strada inalano colla  a buon mercato, e molti spacciatori sono donne: le chiamano Mama Pima.
A Mathare, una baraccopoli al margine settentrionale della capitale del Kenya, Nairobi si possono  decine di bambini di strada che siedono su mucchi di rifiuti con le loro bottiglie di plastica, mentre sniffano la colla ( usata di solito per la riparazione delle calzature e per incollare la tapezzeria).
Così capita di vedere Joseph che ha 15 anni e sniffa tutto il giorno sino al punto di non sentire e riconoscere più nemmeno il proprio nome se viene chiamato. E' dipendente dalla colla e come lui, purtroppo molti bambini lo sono a Nairobi; la colla costa davvero poco ed addirittura ci sono ritrovi per sniffare in compagnia senza essere controllati dalla polizia. E' illegale vendere la colla ai bambini da sniffare, ma non è difficile trovare chi la procura tranquillamente.... tra cui donne madri che così possono permettersi di sfamare i loro figli.
Le Mama Pima, che vendono colla e con i ricavi mandano a scuola i propri figli e li curano. Non sono mostri, sono povere e si sentono anche in colpa quando a chiedere la colla sono bimbi davvero molto piccoli, in fondo potrebbero essere loro figli...I problema subentra ad alti livelli, perchè le Mama Pima, vengono sfruttate a loro volta; una catena di sfruttamento insomma, dove i deboli pagano sempre ad altri, ai boss di quartiere, a polizia ed alla criminalità organizzata......
di Erika De Toffol





domenica 28 ottobre 2012

A Busia in Kenya ci sono più di 29.000 bambini lavoratori.



Agricoltori, il 46% dei bambini impiegati nel lavoro. Lavorano nella canna da zucchero, sono orfani dell'HIV/Aids e provengono da famiglie disgregate. I bambini svolgono un lavoro pericoloso, con macheti , a contatto con insetti e serpenti, per lunghe ore di lavoro.
I bambini che provengono da famiglie particolarmente disagiate sono i più vulnerabili, vengono sfruttati principalmente in agricoltura perchè la legge sul lavoro non è implementata a dovere. Hanno abbandonato la scuola e molti sono  impiegati anche in attività di trasporto illecite tra Kenya ed Uganda.
Le forme di lavoro ( le peggiori) a Busia, sono elencate come: lavoro domestico, estrazione mineraria, pesca, prostituzione, agricoltura e la tratta, strettamente correlata a questi bambini che
nulla hanno più dell'infanzia... che non hanno mai avuto...

di Erika De Toffol

A Patna si festeggia, ma i bambini lavoratori, no!



India
La festa del Durga Puja è passata, tutti felici gli abitanti di Patna, vestiti nuovi e sfarzi, cibo comprato alle bancarelle, gli unici discorsi ruotano intorno a come si sono passati i festeggiamenti, alle star di Bollywood che sono intervenute... ma ai bambini schiavi per debito e vittime di traffico, nessuno ha pensato e pensa. Non ci sono star, non ci sono vesti nuove, non c'è abbastanza cibo ma solo tanta violenza subita...
di Erika De Toffol


giovedì 25 ottobre 2012

Un gruppo di volontari per i bambini di strada di Surabaya



Surabaya, capoluogo del distretto di Giava orientale, ha una popolazione stimata di 2.600.000 abitanti, ma tutta l'area metropolitana la porta a 5.000.000 circa; è la seconda città più grande del Sud-est asiatico (Indonesia).
Come tutte le metropoli, Surabaya non è esente da molti problemi, tra i quali, spicca per gravità quello dei bambini di strada, troppo poveri per potere avere un'istruzione. A Surabaya i bambini di strada lavorano tutto il giorno (vendita di giornali, lucidatura scarpe, accattonaggio o suonare per la strada). Un gruppo di circa 30 persone ha preso a cuore il problema ed ha intrapreso un progetto comune di volontariato che si esprime attraverso l'istruzione gratuita dei piccoli per le strade. Le lezioni vengono fatte alla sera, perchè i bambini se non lavorassero, non avrebbero da parte dei genitori il consenso a frequentare la scuola.
Non è solo scuola, perchè questi bambini non hanno sogni, non vedono un futuro e quindi, questi insegnanti sono anche pronti a valorizzarli e costruire i loro sogni.
Sono tutti studenti universitari e le loro età sono molto giovani, ma hanno ben chiaro la realtà che vivono i bambini nella strada e lo sfruttamento che subiscono.
In tutto questo solo un apprezzamento misero è stato espresso da tale Arist Merdeka Sirait, presidente della Commissione nazionale per la protezione dell'infanzia... che ha espresso il suo sostegno all'iniziativa ed ha detto che dovrebbe essere responsabilità dello Stato garantire l'aiuto necessario ai bambini di strada... che sono il futuro della nazione.... ma detto questo... mi chiedo.... cosa serve esprimere al telefono una presa di "coscienza" quando poi i volontari lavorano con il cuore e nessun altro fa nulla?
E' una vergogna, è prendere in giro chi questo "lavoro" lo fa con passione e anima perchè crede in quello che fa e lo fa gratis!!!
Detto questo, credo che sia positivo che in un paese come Giava, i ragazzi prendano delle scelte così importanti a salvaguardia dell'infanzia, meritano tutto il rispetto e donano un po' di speranza a noi che leggiamo sempre i dati e le tragedie che coinvolgono i minori nel mondo. Grazie ragazzi!
di Erika De Toffol









Quando le stelle in tv sono minorenni, una legge deve proibirne lo sfruttamento




Tom Murt, della Pennsylvania, ha visto uno show in cui erano protagonisti i bambini... gli è bastato per muovere un'istanza al governatore, per chiedere una legge apposita.
Il programma era inerente a ex-bambini degli anni 60/70, tra cui Paul Petersen che interpretava  The Donna Reed Show"...
Murt ha chiesto semplicemente di rivedere il codice minorile ( in Italia impensabile però...). Storie di violenza, di orrore... nonostante la legge della Pennsylvania non sia la peggiore degli States,
Petersen  ha messo in contatto Murt  con Kevin e Jodi Kreider. Kevin Kreider è il fratello di Kate Gosselin, protagonista di "Jon & Kate Plus 8", l'allora reality show TV su una coppia della Pennsylvania ed i loro otto figli.
Nel 2009, una ricerca approfondita sui bambini in film e programmi televisivi girati in Pennsylvania è stata intrapresa e comprendeva le testimonianze di Petersen e le Kreiders nel corso di un'audizione del 2010.... il prodotto di quel lavoro, è passato alla Camera e al Senato questo mese ed è "sotto esame" di Corbett.
Murt l' ha definito "una pietra miliare della normativa che aggiorna il codice di lavoro minorile" e ha detto che è stato "progettato per imitare le leggi sul lavoro minorile della California.
"Volevo proteggere la salute e il benessere finanziario di artisti minori, ma ho voluto anche fornire linee guida ragionevoli che i produttori cinematografici e televisivi potrebbero seguire."
Le conseguenze per i bambini impiegati negli show e nel circolo mediatico sono molteplici: problemi educativi, il flagello della dipendenza, il veleno della fama precoce e le difficoltà di separazione con la famiglia fittizia ( teatrale),  decessi per droga in giovane età come Corey Haim, 38 anni, Michael Jackson, 51 anni, e Dana Plato, 35. "Questi sono stati i bambini più visibili nell'universo."
Murt, chiede che i bambnini possano lavorare meno ore ed avere un'insegnante sul set, così da garantire loro la giusta educazione ed istruzione. I bambini sotto i 16 anni su un set di un film devono essere accompagnati da un genitore o tutore in ogni momento. Essi non possono lavorare più di otto ore al giorno o 48 ore a settimana, ed i minori devono finire il lavoro alle 22:00 massimo  nelle notti di scuola.
Il disegno di legge prevede anche dei conti fiduciari stabiliti per i soggetti minori, in cui il datore di lavoro deve depositare il 15 per cento della retribuzione lorda del bambino. "E 'l'unico modo per assicurarsi che una parte dei guadagni del bambino siano lì per loro quando raggiungono l'età adulta", ha detto Murt che stimo dal profondo del cuore...
Gli esempi citati riguardano personaggi famosissimi, ma se pensiamo alle bamine di 5 o sei anni sfruttate come bamboline nelle programmazioni statunitensi (Little Miss America) o italiane ( non conosco i nomi ma li ho intravisti), viene il vomito. Sarebbe ora di capire che i bambini vanno trattati come tali e rispettati perchè il fururo dell'umanità... indifesi, ma potenzialmente il nostro futuro!
di Erika De Toffol

martedì 23 ottobre 2012

A Calcutta, i festival sono un'occasione all'anno....per il resto c'è il degrado.


I Festival vanno e vengono, ma per tutto l'anno non se ne parla. I politici parlano tanto di sollevamento dei popoli oppressi, ma i benefici dei progetti di governo portano vantaggi solo a loro. Sono i bambini di strada e di zone a luci rosse di Calcutta che hanno bisogno dei fondi! Nessuno ha a cuore il problema, nessuno capisce che i bambini sono a rischio e molti cadono in giri di organizzazioni criminali senza scrupoli. Bambini dimenticati che entrano nel giro della devianza e della criminalità e che da adulti faranno gli aguzzini per altri bambini a loro volta. I bambini di strada, sono bambini, hanno diritto, oltre alla già tanto citata istruzione, anche a giocare, ad essere bambini. Noi siamo combattuti quando i nostri figli ci chiedono il giocattolo alla moda, ma in genere cediamo, dimenticando che i diritti dei bambini sono universali e che ci sono bimbi che non vivono la loro infanzia. Lontani anni luce dalle realtà che vivono questi "piccoli" ometti, a vendere tè nelle bancarelle invece di giocare con la bambola o la macchinina radio-telecomandata.
di Erika De Toffol

Masbate, Filippine, al via un progetto contro il lavoro minorile.


Masbate è un villaggio rurale che basa la sua attività fondamentalmente sulla pesca. Circa 2.000 famiglie indigenti, dipendono per il loro sostentamento dalla pesca, che impiega diffusamente i bambini.
Il Dipartimento del lavoro e dell'occupazione e l'Ilo hanno pensato di investire in questo paese, con un progetto di coltivazione di alghe marine, allo scopo di istituire un mezzo di sostentamento alternativo per i pescatori della zona e tenere lontani i bambini dal lavoro. Nelle Filippine, circa 4,2 milioni sono i bambini lavoratori, di cui 2,4 milioni impiegati in lavori pericolosi, tra cui la pesca ( dati 2011). Nonostante sia stato erogato un sussidio di disoccupazione ( Programma filippino contro il lavoro minorile), purtroppo moltissimi bambini sono stati costretti ad abbandonare le scuole per aiutare i genitori, lavorando. Circa 10.000 sono impiegati a Masbate nell'industria mineraria e nella pesca. Se il programma congiunto della coltivazione delle alghe funzionerà, molti bambini verranno re-inseriti a scuola, il giusto posto per loro e molti genitori potranno  essere istruiti e mantenere i propri figli.
di Erika De Toffol




domenica 21 ottobre 2012

Il Malawi e la nebbia...


Le statistiche del governo indicano che almeno 1,4 milioni di bambini sono coinvolti nel lavoro minorile e il 20 per cento di loro sono stati vittime del traffico nazionale e internazionale per l'industria del sesso e le adozioni illegali
Patrick Martin, 14enne, e suo fratello Mayeso, 15enne, sono al sicuro a casa per il momento con la madre e altri fratelli a Kasonya , nel distretto del sud di Phalombe, dopo che insieme ad altri bambini erano stati salvati salvato dal traffico nel vicino Mozambico, il mese scorso dal padre. Ogni stagione agricola, persone provenienti dal distretto di Phalombe vanno in Mozambico:  il sogno è una bicicletta - che è considerata un lusso in un paese in cui il 65 per cento dei suoi 16 milioni di persone vivono al di sotto della soglia di povertà..
In Malawi non esiste una legge chiara contro il lavoro minorile che punisce come si deve chi fa lavorare i bambini... non esiste una legge chiara contro il traffico di esseri umani, ma, nello specifico si trova una legge contro il traffico di bambini che però non viene messa in pratica correttamente.
Un padre che vende i suoi figli come Patrick e Mayeso sconta 18 mesi di carcere.. e poi libero, anche se in realtà la pena commisurata al reato di tratta di minori di 16 anni è l'ergastolo (a vita).
Questa non è protezione dell'infanzia. Questo è un modo per incentivare lo sfruttamento dei minori, la loro vendita, la loro morte.
Morte dell'anima, morte per malattie sessualmente trasmissibili, infortuni, morte per abbandono da parte di uno Stato che invece di proteggere i bambini si gira dall'altra parte.
Sulla carta tutto è chiaro, nella realtà esiste la nebbia... nebbia in Malawi.
di Erika De Toffol


ILO chiede giustizia sociale per le bambine



L' Organizzazione internazionale del lavoro (OIL)  ha chiesto un insieme coerente di misure per garantire che le bambine di tutto il mondo raggiungano la giustizia sociale e il progresso.
Si chiede che le attuali strutture del mondo, le politiche ed i valori che mettono bambine in condizioni di svantaggio devono essere cambiate.
Le disuguaglianze di genere che attecchiscono in tenera età tendono a produrre a lungo termine, la disuguaglianza di genere, che è riprodotta nel mondo del lavoro. Nonostante i valori, i principi ed i diritti così ampiamente approvati dalla comunità internazionale, troppo spesso, la realtà è che le ragazze sono sistematicamente lasciate a se stesse, in virtù del loro sesso.
La Giornata Internazionale delle Bambine e ragazze, mira a promuovere la parità di trattamento e di opportunità per le ragazze di tutto il mondo in settori come il diritto, l'alimentazione, l'assistenza sanitaria, l'istruzione, la formazione, e la libertà dalla violenza e abusi.
Quest'anno le Nazioni Unite si sono proposte come punto cardine la fine del lavoro minorile e del matrimonio precoce perché sono una negazione dei diritti dei bambini e un vincolo acuto al loro pieno sviluppo: pratiche che pesano sulla capacità complessiva delle società per raggiungere i loro obiettivi di sviluppo.
Circa 88 milioni di bambini lavoratori del mondo sono ragazze, molte delle quali sono meno pagate, meno posti di lavoro sicuri e costrette, dalla disuguaglianza di genere a casa e sul posto di lavoro; la disparità di accesso all'istruzione e nei risultati significa che il 64 per cento degli adulti analfabeti sono donne.
fonte dati: daily-mail.co.zm
tradotto da Erika D.T.

mercoledì 17 ottobre 2012

129 bambini salvati e truffati dal governo indiano.


Tutto il mondo è paese, ma nonostante la rassegnazione dilagante, non mi abituerò mai ad eventi del genere. Più di sei anni fa, 129 bambini  del Bengala occidentale furono salvati dagli squallidi stabilimenti di sari. Il governo di Dehli stabilì che avessero diritto ad un risarcimento di 20.000 rupie ciascuno ( circa 290 euro). Ad oggi, nonostante l'irrisoria cifra, i bambini stanno ancora attendendo quei soldi che i governi locali avevano deciso di stanziare per la loro riabilitazione come stabilito dal diritto. La burocrazia... sembrerebbe questo il problema: bambini che lavoravano in condizioni disumane a Kotla Mubarakpur, salvati, liberati e di cui ci si è dimenticati ( il governatorato di Dehli) di rilasciare i certificati di riammissione per le vittime, obbligatori per avere il sussidio di disoccupazione e le 20.000 rupie. I governi di Dheli e del Bengala invece di inviare i certificati alle vittime, li hanno inviati ai commissari dei tre stati di origine dei bambini... bambini che potrebbero essere morti senza quei sussidi...
 mai riabilitati ed inseriti in società... Non è la prma volta che accadono questi "disguidi" burocratici; nello Uttar Pradesh 700 lavoratori schiavi per debito sono stati rilasciati, ma anche loro a causa di bilancio in passivo non hanno ricevuto fondi, peraltro legalmente destinati, per la riabilitazione. Pagano sempre i più deboli, pagano anche i datori di lavoro illegale... ma solo a parole.
di Erika De Toffol

Yemen, bambini di strada


Invece di passare la sua giornata a scuola o sui campi da gioco, Mohammed Mohsen, 14 anni, vaga per le strade di Sanaa ogni giorno a vendere acqua minerale o a chiedere l'elemosina per vivere. Mohsen è uno dei migliaia di bambini che affollano le strade dello Yemen, con un numero medio di circa 30.000 nel 2008, secondo uno studio del governo condotto dal Consiglio per la maternità e l'infanzia.

Mohsen ha detto che non si aspettava che la vita sarebbe stata così dura, dopo aver vissuto anni comodamente con i suoi genitori. Ma la morte del padre lo costrinse a lasciare il suo paese ed andare in città, in modo da poter fare abbastanza soldi da inviare  a sua madre e fratelli.

"Mi manca mia madre, che vedo solo in vacanza, e mi manca la mia classe a scuola. Penso che sarà difficile tornare al mio passato in modo permanente", ha detto Mohsen. Egli ha aggiunto che trascorre alcune notti a casa di amici i cui genitori li spingono a chiedere l'elemosina.
Per arginare questo fenomeno in crescita, il governo yemenita sta conducendo programmi volti ad attirare i bambini di strada ai centri di riabilitazione e di istruzione, nonché educare i genitori sui pericoli di questa pratica.
Uno studio condotto dal Dr. Fouad al-Salahi, professore di sociologia presso la Sanaa University, ha scoperto che la maggior parte dei bambini di strada rientra nel gruppo di età 6-14 anni.
Lo studio ha dimostrato che i fattori familiari e sociali, come la pedofilia, la disgregazione della famiglia, la mancanza di indirizzo e controllo e la prevalenza della violenza contro le donne sono spesso il motivo della situazione dei bambini di strada.
fonte: http://al-shorfa.com
tradotto parzialmente da Erika D. T.




martedì 16 ottobre 2012

In Marocco le donne vittime di violenza domestica, cercano protezione e trovano serenità nei santuari.....


In Marocco le donne vittime di violenza domestica, cercano protezione e trovano serenità nei santuari.....
Secondo diverse fonti che si occupano di diritti umani, la violenza domestica contro le donne in Marocco, rappresenta il 74% delle violenze perpetrate ai danni delle donne nel Paese.
La violenza fisica, comprese le percosse, schiaffi ed addirittura la prigionia con catene, provocano traumi e instabilità psicologica. In mancanza di consulenza adeguata, camminano sulle orme dei loro antenati, visitando santuari in cerca di conforto. Raqiya, 40 anni, ha deciso di visitare la tomba di "Moulay Abdullah bin Hassoun" a Sala, una città nei pressi della capitale Rabat, in cerca di guarigione e di orientamento al marito, che ha detto gode a torturarla. Raqiya ha detto che sente "serenità spirituale" ogni volta che si reca al santuario del suo santo. Piange, toccando la sua tomba e chiede che il marito torni al percorso che vede come giusto. Ha descritto la violenza del marito come "insolita", il che spiega perché nessuna potenza terrena  era in grado di cambiarlo, secondo la sua idea . Lei sostiene che il marito è posseduto da spiriti maligni. 
Il Marocco ha un tasso di analfabetismo molto alto (56 % per le donne e 31% tra gli uomini). Anche qui, assistiamo impotenti a violenze assurde che vengono perpetrate nell'ignoranza. Invece di prendere coscienza della violenza le donne cercano il miracolo nel santuario di turno. E' ora di fare qualche cosa contro l'ignoranza dilagante che null'altro può che portare a femminicidi e differenze di genere sempre più accentuate.
di Erika De Toffol




lunedì 15 ottobre 2012

Sudan: i bambini di strada in aumento nei mercati negli Unity States



Nonostante il ministro alla salute abbia presentato a settembre un programma per 83 bambini di strada, il loro numero nella città di Bentiu nella contea di Rubkotna, continua ad aumentare. Si stima che in un mese siano diventati circa 100. Il Sudan Tribune attribuisce la causa all'abbandono dei bambini da parte delle famiglie, troppo povere per occuparsi di loro.  Nel mercato di Kalibalek otto bambini bevono alcol, sniffano benzina e altre sostanze tossiche: a loro si sono uniti nuovi bambini. Alcuni di loro hanno detto che i genitori li hanno costretti ad abbandonare le loro case, come Choul... dieci anni, minacciato dalla madre di buttarlo fuori di casa e come Taban perchè accusato di avere rubato circa 8 $ (25 SSP); la famiglia ha minacciato di picchiarlo e lui se n'è andato di casa.
Per questi bambini il lavoro minorile è all'ordine del giorno e della notte. Nelle strade polverose cercano clienti, vendono pane e dolci, lucidano scarpe e vendono materiale riciclabile. Il lavoro minorile, non è incoraggiato in Sudan, ma... la legge non viene applicata: è in atto una violazione di tutti i diritti costituzionali e dei bambini. Tebuom Mead Jiech, lucida le scarpe e così si paga le tasse scolastiche. Solo il 27% della popolazione del Sud Sudan è alfabetizzata. Guerra civile, mancanza di investimenti prima della fine della guerra, nel 2005, la mancanza di insegnanti qualificati e strutture e un elevato livello di dispersione scolastica, soprattutto tra le ragazze sono la causa di questo.
La fame è dilagante, senza cibo non si ha sussistenza e senza sussistenza la lucidità viene a mancare.I bambini di strada aumentano ed il Paese non riesce a promuovere la loro sicurezza. Non ci sono strutture, convitti. Uno Stato che non può garantire i diritti ai bambini è una vergognosa realtà. Non ci sono scuole per questi bambini senza possibilità. Le Ong sono state interpellate per costruire almeno due centri... intanto i bambini continuano ad aumentare sulle strade... e non sono tutti orfani.
di Erika De Toffol


venerdì 12 ottobre 2012

Philippine: unirsi contro il lavoro minorile


Rosalinda Baldoz ( segretario del lavoro) venerdì 12 ottobre ha lanciato un appello alle comunità agricole di montagna nella regione di Baguio city. Lo scopo della crociata anti-lavoro minorile è eliminare nella regione entro il 2015 le peggiori forme di lavoro minorile e convincere gli agricoltori a mandare a scuola i loro figli invece che impiegarli nelle aziende. Alcuni dati (DOLE) riportano circa 70.000 bambini lavoratori nella regione montana.
Non tutti sono esposti però a rischi; il clima culturale favorisce comunque il lavoro minorile e vengono anche rilasciati permessi dall'ufficio del lavoro in caso di lavori leggeri. L' ufficio nazionale di statistica riporta che il 60% dei bambini filippini lavoratori sono impiegati in agricoltura ed in piccole imprese familiari minerarie. I genitori non potendo assumere manodopera impiegano i propri figli.
Con la speranza che davvero questo Segretario del lavoro continui la sua crociata, auguro a quanti più bimbi possibile di trovare il loro futuro con un'istruzione adeguata.
Erika De Toffol

Pakistan: si chiede più protezione per i bambini di strada




Pakistan: si chiede più protezione per i bambini di strada.
"L'educazione è l'unico modo per tutelare e promuovere i diritti dei bambini di strada, l'educazione ha il potere di ridurre la povertà e l'analfabetismo., Il governo dovrebbe fornire riparo sociale, psicologico e case a supporto dei milioni di bambini di strada del Sindh", ha dichiarato diverse parti interessate nel corso di una riunione. La riunione delle parti interessate in materia di bambini di strada si è tenuta presso la sala del lavoro WAPDA ed è stata organizzata dalla Società per la protezione dei diritti del fanciullo con il supporto di Kinder non Hilfe (KNH). Il tema della manifestazione era quello di evidenziare i problemi e le sfide della società per quanto riguarda il numero crescente di bambini di strada. I rappresentanti di organizzazioni della società civile, partiti politici e funzionari governativi tra cui Syed Muhammad Alam Shah, Indirizzo Jatoi, Ghafar Shirani, Shafique Kandhro, Bina Hussain, Fareeda Khanum, Hiyat Ali Shah Bukhari, Fareeda Khan, Parveen Lodhi, Irshad Ahmed Abbasi, Talat Sabir, Kousar Parveen, Afsana Ali Kori, Amir Ali Rajar ed altri hanno condiviso le loro opinioni sui bambini di strada nel corso della riunione. Nell' occasione, Kashif Bajeer, National Manager di SPARC ha detto che la sua organizzazione ha rilasciato 20.000 lavoratori vincolati, organizzato 10 fabbriche di mattoni da prendere a modello in Sindh. Ha detto che gli agenti di polizia - 2200 - sono stati formati sui diritti dei bambini. SPARC sta lavorando in 54 distretti del Pakistan attraverso i Comitati sui diritti dei minori. Quattro centri sono stati istituiti finora nel paese per riunire e riabilitare i bambini di strada, ha aggiunto. Ha detto che 134 bambini sono stati riuniti con le loro famiglie, 278 ragazze sono state iscritte nelle scuole, e 229 ragazze addestrate come sarte a Hyderabad. Ha aggiunto che la mancanza di serietà da parte del governo al lavoro minorile è stato il motivo principale per il basso tasso di alfabetizzazione. L'attuale governo ha già dichiarato l'istruzione come un diritto fondamentale di ogni individuo a norma dell'articolo 25 -A della Costituzione. "Sotto il 18 ° emendamento costituzionale, i diritti dei bambini cadono sotto il dominio delle province e il governo dovrebbe formulare la legge e adottare misure amministrative per aumentare il rapporto di alfabetizzazione nel paese", ha sottolineato. Ha detto che sono state richieste misure immediate per migliorare lo stato della formazione delle ragazze, l'educazione della prima infanzia dovrebbe essere integrata.
tradotto da Erika D.T.
fonte dati: brecorder.com

Mani sporche nel commercio di gamberetti


LAVORO MINORILE

La Thailandia è il paese leader mondiale esportatore di gamberetti, non solo a causa della abbondanza naturale, ma anche perché il cibo qui prodotto è più conveniente di quello di altri paesi. L'industria di gamberetti apporta 100 miliardi di baht di esportazione che è ora accusata di ricorrere al lavoro migrante minorile e altre pratiche di sfruttamento del lavoro per mantenere i gamberi Thai più economici di quelli dei suoi concorrenti.

L'industria del gambero è stata oggetto di un severo esame dopo la trasmissione di un documentario dal sistema televisivo pubblico (PBS), negli Stati Uniti il ​​mese scorso. Nel documentario che si concentra sulla situazione nella provincia di Samut Sakhon, i lavoratori migranti parlano di condizioni di lavoro terribili. Molti lavoratori sono minori, lunghe ore di lavoro e sottopagati. Il documentario tocca anche il traffico di esseri umani, la servitù per debiti, e l'estorsione di polizia.

Non serve a nulla negare che il lavoro minorile esiste in questo settore. Può non essere un fenomeno diffuso, ma esiste.

Le condizioni di lavoro abusive non esistono nelle fabbriche di pesce di grandi dimensioni. Ma la stessa cosa non si può dire per le centinaia di piccoli capannoni peeling che forniscono i gamberetti a quelle grandi fabbriche.

Secondo i dati ufficiali, solo 150 su 700 operatori di pesce primari sono registrati presso il Ministero della pesca.

L'uso dei minori nel settore dei gamberetti è solo l'ultima preoccupazione internazionale circa il trattamento abusivo dei lavoratori migranti in Thailandia. Ed è tra i più facili da risolvere. Se il problema deriva da una mancanza di regolamentazione nel settore dei gamberetti, quindi impostare un sistema normativo adeguato.

La legge prevede inoltre che tutti i bambini del paese, Thai o non Thai, deve ricevere una istruzione gratuita obbligatoria. Se Samut Sakhon fosse in grado di dimostrare che può fornire l'istruzione a tutti i bambini immigrati, l'affermazione del lavoro minorile rapidamente sparirebbe.

Non sarà così facile con altri problemi che affliggono il settore della pesca, però. Essi comprendono traffico di esseri umani, il lavoro degli schiavi sulle barche da pesca, abusi fisici,  la confisca di documenti legali, e il problema perenne dell' estorsione da parte della polizia. E' l'incapacità della Thailandia di fornire la prova di un aumento degli sforzi per risolvere questi problemi che ha convinto il governo degli Stati Uniti ad inserire la Thailandia sul Tier 2 Watch List per tre anni consecutivi. Se la Thailandia retrocedesse al Tier 3, i rischi per il paese di fronte a una serie di misure di boicottaggio degli Stati Uniti sarebbero devastanti.

Al centro del maltrattamento dei lavoratori migranti provenienti da Myanmar è il pregiudizio etnico. Si percepiscono i lavoratori migranti come una minaccia alla sicurezza nazionale. E 'anche questo che rende la società menefreghsita agli abusi del lavoro e alle estorsioni incontrate dai lavoratori migranti.
Se le autorità non possono cambiare la loro mentalità per migliorare le condizioni di lavoro e il benessere dei lavoratori migranti, devono farlo per il paese di interesse, almeno. Al giorno d'oggi, la decisione del cliente se acquistare un prodotto è sempre più influenzata da problemi di diritti. Se la Thailandia vuole mantenere i suoi mercati di esportazione d'oltremare, le autorità di pesca e l'industria di esportazione devono modellarsi prima che sia troppo tardi.
tradotto da Erika D.T.
fonte: bangkokpost

mercoledì 10 ottobre 2012

Filippine: Questo villaggio è il paradiso per i ragazzi di strada



Israel, JR e Jun sono bambini che hanno bisogno di cure particolari, ma sono stati lasciati a se stessi, abbandonati, trascurati, anche abusati. La sede di adesso, ospita altri 75 bambini, è un luogo chiamato Villaggio Amor nella città settentrionale di Anao a Tarlac.
Il villaggio Amor è  stato pensato per essere un centro per i bambini di strada di Tarlac quando è stato concettualizzato e costruito nel 2008.
8.000 metri quadrati sono dormitori dei ragazzi e delle ragazze 'in grado di ospitare un totale di 80 bambini.
Il centro dispone di un edificio biblioteca, sala giochi, aula educazione speciale e sala psicologia e terapia. La zona pranzo e cucina si trovano in un altro edificio. C'è anche un campo coperto, una zona di mezzi di sussistenza, la formazione e sale per conferenze e gli uffici amministrativi.
I vasti terreni servono come area pic-nic. Il paese è sotto la supervisione del Dipartimento di previdenza sociale e lo sviluppo (DSWD) e il suo funzionamento è sovvenzionato dal governo di Tarlac.
Oggi, tuttavia, il Villaggio Amor ha cessato di essere solo per i bambini di strada. E 'diventato centro nazionale dei bambini che provengono da tutto il paese.
Rowena Apolto, un assistente sociale, dice che almeno il 60 per cento di coloro che sotto la loro cura probabilmente rimanere nel centro per il resto della loro vita.
Lei attribuisce questo a vari fattori, il più importante dei quali è la difficoltà a rintracciare i loro genitori e parenti e la impreparazione delle comunità ad accettare o  adottare bambini con bisogni speciali.
Almeno 28 bambini che soggiornano presso Village Amor hanno diversi gradi di ritardo mentale, cinque sono autistici, tre sono ciechi, quattro hanno paralisi cerebrale, sei hanno disabilità multiple, otto hanno disturbi convulsivi, e otto hanno Attention Deficit Hyperactivity Disorder (ADHD).
A volte, Amor Village offre anche un riparo per i minori in conflitto con la legge ed a quelli abusati nelle loro case.
Apolto dice che bambino  ha una storia unica. Alcuni sono stati portati al centro da altri centri di assistenza all'infanzia della DSWD o da istituzioni private.
Il centro ha messo in atto un sistema di gestione dei casi con interventi di assistenza sociale, come la consulenza, e il lavoro sul singolo caso per preparare il bambino al ricongiungimento familiare e la reintegrazione nella comunità.
"Ma ci sono casi in cui il ricongiungimento familiare non è fattibile. Anche se studiamo i loro casi e troviamo i loro genitori o parenti attraverso il miglior modo possibile, è diventato molto difficile [ ri-unirli alle loro famiglie]." (cit. Apolto)
In molte occasioni, lei dice che ripercorrono i passaggi e portano i bambini dove sono stati trovati per trovare i collegamenti, ma anche questo, funziona poco.
Dopo un po ', i bambini sono dichiarati abbandonati. " Quando chiediamo per loro sistemazioni e case permanenti, la comunità non è pronta ad adottare bambini come loro", dice.
Melba Vinluan, il capo centro, dice che hanno chiesto agli psicologi di valutare ogni bambino e sviluppare piani di trattamento individualizzati.
Per quanto riguarda i piani individualizzati, Apolto dice che i bambini che possono frequentare la scuola regolarmente vengono inviati a una vicina scuola pubblica. Un "responsabile- genitore" della casa, li porta ogni giorno e li recupera dopo le lezioni.
Per il resto, il centro offre l'opportunità per i bambini di imparare in un ambiente non formale. I genitori della casa forniscono servizi di educazione speciale ed utilizzano sistemi alternativi di apprendimento, in collaborazione con il Dipartimento della Pubblica Istruzione (DepEd) e alcune organizzazioni non governative.
"Guardiamo i loro interessi e li incoraggiamo a partecipare alle attività sulla base dei loro interessi e bisogni. In questo modo imparano a fare le cose, si instillano la responsabilità, l'autonomia e le abitudini di lavoro positivo ", dice Apolto.
Le attività formative sono equilibrate con ciò che il centro chiama "casa-vita dei servizi."
Vinluan dice che si tratta di attività con intento terapeutico e realizzate dai genitori /ruolo della casa (genitori fittizi che si prendono cura dei singoli bambini) potrebbe mettere alla prova la loro pazienza e dimostrare il loro amore, in quanto agiscono come genitori sostitutivi ai bambini.
Danny Espique è uno dei genitori Amor Village di casa ed è "papà Danny" di Israel, il suo reparto speciale. Israele è la più antica, la più lunga permanenza e più difficile da gestire tra i residenti del centro.
Durante le tendenze violente di Israel, ci vuole qualcuno come Espique per portarlo nella sua stanza di isolamento per evitare di ferire i bambini più piccoli.
Espique dice che non avrebbe mai pensato prima di diventare un genitore della casa. Il compito, dice, ha bisogno di molta pazienza in quanto questi sono bambini "diversi" e si ha la necessità di capire veramente loro.
Anche se il DSWD e il fondo governativo di Tarlac mantengono buona parte del villaggio, le donazioni per aumentare le forniture ai bambini così come la sponsorizzazione di attività per la riabilitazione, sono necessari, Vinluan dice.
da Inquirer News