venerdì 29 novembre 2013

Ilo: in Uzbekistan il lavoro minorile non è sistematico e non è frequente

Secondo una ricerca monitoraggio, svoltasi dall'11 settembre al 31 ottobre, condotta dall' Ilo ( Organizzazione internazionale del lavoro) in Uzbekistan, i livelli di lavoro minorile, sarebbero diminuiti drasticamente. Sino all'anno scorso, i bambini ed i minori impiegati nella raccolta del cotone erano sotto gli occhi di tutti. Il servizio stampa dell' Ilo ha annunciato che i monitoratori del fenomeno,rilasceranno un rapporto sulla loro missione di osservatori, entro la fine dell'anno. Tuttavia, l' Ilo ha dichiarato che sono state notate diverse situazioni di gravi violazioni. Hans Von Rohland (addetto stampa ILO) ha dichiarato che c'è uno sporadico uso del lavoro minorile, ma che nel Paese esiste una consapevolezza dell'illegalità del fenomeno.
Gli attivisti per i diritti umani non la pensano esattamente così: non concordano con i risultati forniti dall' organizzazione del lavoro. Secondo gli attivisti il governo uzbeko forza sistematicamente i bambini a lavorare nei campi di cotone e gli agricoltori a produrre quote statali in quello che è un massiccio lavoro forzato sponsorizzato dallo Stato. Il lavoro minorile forzato viene introdotto già dalle scuole, dicendo ai minori che se non lavorano saranno espulsi dal sistema educativo ( fonte Campagna Cotton). Il regime ( si legge nel rapporto della campagna Cotton) obbligherebbe i bambini, i minori a dichiarare false età ed a tornare a  scuola in vista dei monitoraggi Ilo.
Chi abbia ragione non lo sappiamo, ma essendo un regime che controlla l'Uzbekistan, sarebbe meglio che venissero presi in considerazione anche i rapporti degli attivisti e delle altre organizzazioni umanitarie che si battono per sconfiggere il lavoro minorile nel mondo.
Erika D.T.

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