giovedì 17 novembre 2011

Intervista a un'attivista di Pink Embassy, che si batte tra pregiudizi e leggi, per cambiare la società albanese

L'Albania approvò le modifiche della legge contro la discriminazione il 4 Febbraio 2010. La legge 10 218 definisce il termine discriminazione come "ogni differenza, esclusione, o preferenza che ha come scopo o conseguenza la barriera che rende impossibile l'esercizio degli stessi diritti degli altri, diritti fondamentali riconosciuti dalla Costituzione della Repubblica albanese".

Nell'articolo 1, venne sancito che la legge garantiva "l'applicazione del principio di uguaglianza in relazione al genere, la razza, l'etnia, l'identità o l'orientamento sessuale". Solo che il quadro legale è molto lontano dalla pratica da una protezione completa degli omosessuali.
Difficile che, in Albania, qualcuno dica apertamente di essere gay, tranne nei posti giusti e con le persone giuste. Il fenomeno dell'omosessualità in Albania, non è sconosciuto ma nemmeno raccontato, visto che durante il regime l'omosessualità veniva punita con il carcere.
Oggi non succede più, ma la società si deve ancora abituare all'idea e la cosa non si manda giù facilmente specialmente da parte dei genitori, quando vengono a sapere che il figlio/figlia è gay o lesbica.
Come ogni altra cosa nuova e un po' come in tutte le società, la paura di affrontare il tema spesso oltrepassa il tema stesso.

Perciò le coppie gay dichiarate sono ancora molto poche, paragonate e quelle che vivono in silenzio i propri sentimenti. E non sono pochi, almeno attorno a 400mila persone (secondo dati pubblicati a luglio 2011), secondo le stime date dalla organizzazione LGTB, che si batte per la protezione dei diritti deglii omosessuali in Albania.
Nel migliore dei casi la società li ignora, ma questa comunità ha subito spesso anche aggressioni fisiche.

Non sono rari neanche i casi di aggressioni a transessuali, denunciati assieme alla totale indifferenza in merito delle forze dell'ordine. È tutto il problema non fa altro che spostarsi altrove. Nel sito gay.al vengono spesso denunciati atti di violenza grave contro i trans. Pink Embassy/LGBT Pro Albania, network che si batte per la tutela degli omosessuali, ha dichiarato che farà ricorso contro gli articoli del codice sulla famiglia, che secondo loro violano l'articolo 53 della Costituzione secondo cui "Ognuno ha il diritto di sposarsi ed avere una famiglia", aprendo cosi il dibattito per i matrimoni gay, fortemente appoggiati qualche anno fa anche da parte del premier Sali Berisha, ma poi dimenticati.

Uno dei rappresentanti più attivi del Pink Embassy/LGBT Pro Albania, Altin Hazizaj, ultimamente ha dichiarato: "Il Codice della famiglia va contro la Costituzione, perché impedisce i matrimoni delle persone dello stesso sesso e di conseguenza anche la creazione di famiglie, diritto che viene garantito dalla Costituzione''.
La cosa ha suscitato parecchie polemiche nelle due comunità principali albanesi, quella musulmana (maggioritaria nel Paese) che considera gli omosessuali "carne straniera", e quella cattolica, che gli ha definiti "una deviazione".

Secondo il portavoce dell'organizzazione della Comunità musulmana albanese, Agron Hoxha, "sarà respinta ogni richiesta dalla parte di questa categoria per il matrimonio di due persone dello stesso sesso, poiché sono una minaccia per i fondamenti della famiglia". Mentre secondo il portavoce della conferenza episcopale dell'Albania, Gjergj Meta,
''la categoria ha il diritto di fare parte della società, ma non tutti i loro desideri per vivere la propria vita possono essere trasformati in una norma legale".
In un rapporto pubblicato quest'anno dall'organizzazione per la protezione del diritto degli omosessuali LGBT, sono tanti i casi di violenza contro transessuali. Il 1 giugno 2010, in Albania, i media hanno raccontato dei continui attacchi psicologici contro Anxhela (Fation Hoxha, di 27 anni), una delle più note transessuali in Albania.
Pink Embassy/LGBT Pro Albania ha denunciato i casi contro di lei e ha chiesto alla polizia di aprire le indagini contro alcuni medici che la hanno maltrattata psicologicamente dentro l'ospedale militare dove lei si era ricoverata. LGBT aveva chiesto anche al ministero della Difesa di intervenire sul caso, ma nessuno aveva mosso un dito. Nell'ottobre dello stesso anno, Anxhela aveva denunciato presso Pink anche le violenze subite da parte della polizia.
Nel febbraio dell 2011, era stata nuovamente picchiata e violentata, ferita con un coltello da un giovane ragazzo dietro al Teatro di Opera di Tirana. Il 27 Aprile, una casa dove vivevano cinque transessuali è stata incendiata. Pink reagì immediatamente tramite un comunicato stampa. La polizia non ha ancora fatto nessun arresto al riguardo, anche se le vittime avevano fornito nome e cognome degli aggressori.

Il 15 luglio 2010, Dritan Prifti, parlamentare ed ex ministro dell'Economia, davanti a tutti i colleghi riuniti per una sessione parlamentare, aveva detto che il capo partito socialista Edi Rama nasconde al mondo il vero orientamento sessuale, nascondendo cosi la sua vera natura. Nel settembre 2010, il giornale Panorama, pubblicò l'articolo di un'attivista dell‘Alleanza contro la Discriminazione che denunciava un incidente accaduto a Durazzo, dove alcuni individui avevano picchiato un attivista del Pink, durante un attività nella città.
Nel novembre del 2010, Pink Embassy/LGBT Pro Albania manda alla Commissione Parlamentare del Lavoro, Affari Sociali e Salute una richiesta ufficiale che chiedeva di organizzare una sessione aperta sulla condizione delle persone ammalate di Aids in Albania. Stanno ancora aspettano una risposta. Il 1 Dicembre 2010, la Commissione Parlamentare organizzò una sessione dove i rappresentati del Pink Embassy/LGBT Pro Albania non erano invitati a partecipare.
Durante la giornata mondiale contro HIV/AIDS, il vice capo della Commissione Parlamentare del Lavoro, Affari Sociali e Salute, che è anche un deputato, Tritan Shehu, ha detto davanti ai membri della Commissione per Media che "l'omosessualità deve essere trattata dai medici con gli ormoni e con cure psicologiche". La notizia è stata pubblicata. Durante la seduta della Commissione non sono stati fatti entrare alcuni membri del Pink Embassy che, subito dopo, ha presentato una lettera ufficiale al Commissario contro le discriminazioni per le dichiarazion di Shehu.
INTERVISTA A UNO DEI DIRIGENTI DELLA PINK EMBASSY
Come sta andando la collaborazione con l'ufficio del Commissario contro le discriminazioni?
Abbiamo fatto molti incontri. Lo staff deve essere preparato per le indagini dei casi e hanno bisogno di essere informati. Noi abbiamo dato il nostro pieno sostegno come organizzazione. Abbiamo presentato i casi all'ufficio ed è una cosa molto importante.
In quanti sono registrati presso LGBT?
Il numero delle persone registrate è molto inferiore a quello vero. Noi non chiediamo mai ai nostri visitatori di dichiarare il loro orientamento sessuale, se lo fanno sarà una libera scelta e in modo informale. Ma è un grande numero, e noi lavoriamo perché diventi ancora più grande. Presso il nostro centro c'è un ufficio dove tutti possono essere informati su diverse cose e possono parlare dei loro problemi. C'è sempre qualcuno che li ascolta.

Sono pronti a parlare apertamente dei loro orientamenti sessuali?
Con noi sono molto aperti, ma la "guerra" è essere aperti anche fuori dalle nostre mura. Il nostro scopo è che tutta la comunità omosessuale deve vivere bene fuori e dentro l'organizazione.

Fornite anche un sostegno psicologico?
C'è una risposta per ogni bisogno. Abbiamo una seduta settimanale con la quale i membri della comunità parlano con gli ambasciatori del PINK: ci sono psicologi esterni che sono sempre stati pronti a comunicare con le persone.

Anche per aiutarli a capire se sono o no ommosesuali, o nel cercare il modo di farli sentire a proprio agio con la loro omosessualità?
Noi lavoriamo con loro non per conoscere i loro orientamenti sessuali, ma per farli sentire a proprio agio; ma se loro avranno bisogno di conoscere loro stessi su questo punto di vista possono parlano anche con gli psicologi, certamente.

Parli apertamente dei tuoi orientamenti sessuali?
Il nostro lavoro nel Pink è quello di essere presso la comunità e lavorare per loro. Le preferenze sessuali del nostro staff rimangano personali. Ma io si, parlo apertamente, in privato con alcuni amici, sui miei orientamenti sessuali.

E all'esterno?
Sfortunatamente sono in pochi che lo sanno, ma i miei più stretti amici, si. L'ho fatto quando mi sono sentito pronto. È una cosa che deve essere detta a tutti. Io non sono omossessuale, sono bisessuale, e l'ho capito nella adolescenza. Ero attratto più dai uomini che dalle donne.

Come hai vissuto questa consapevolezza? E la tua famiglia? 
Sono sempre stato bene con me stesso, il mondo al esterno non stava bene con me. Io ho studiato all'estero per tanti anni è credo che la cosa mi abbia aiutato molto. Rispetto alla famiglia é una guerra con tutti.

Cosa pensi dei luoghi comuni sulle relazioni omosessuali che durano poco?
Durano più di quanto pensano in molti. Per quanto mi riguarda può durare anche per tutta la vita o poche settimane.
Ho tante relazioni con le donne, le adoro, ma non ho una relazione sessuale con una donna da tanto tempo.
Quelli che mi conoscono sanno che io sono una persona che sa dividere bene le cose. Io ho sempre dubitato del mondo e delle sue capacità di accettare una persona diversa da loro.

Ti senti solo?
Mi sono sentito solo, ma da tempo che non sono più così. Ho deciso di non aspettare più il mondo, la gente. Se vuoi qualcosa, vai e prenditela, il mondo è tuo.

Fino ad oggi, cosa hai aspettato?
Una volta mi chiedevo perchéper le persone è cosi difficile da accetare il diverso. Da tanto tempo ho capito che la diversità è uno delle energie più belle dell'evoluzione umana. Quindi ho scelto di vivere e sono molto felice. Le persone che vanno a letto con un altro dello stesso sesso, sono persone con due anime. Accade da sempre, dal passato dobbiamo imparare qualcosa di più.

Cosa non è giusto?
Non rispettare la dignità umana.
Come definiresti l'amore?
È quel momento della giornata, alla fine, quanto baci la persona che ami, la abbracci e sai che nonostante tutto la trovi li. Dopo ogni "terremoto", il momento della pace si chiama amore.

Cosa odi?
Odio le cose che me mi irritano. Dopo capisco, però, che non ci sono cose da odiare. I genitori albanesi sono ancora non pronti per tutto questo. Non accettano l'omosessualità dei loro figli facilmente o quasi per niente.

Parli anche della tua famiglia?
Io parlo molto con mia madre, mio padre ha un altro carattere...ma sono comunque i miei genitori e li rispetto.

Gli dirai del tuo partner?
Se un giorno gli parlerò del mio partner, sarò al cento per cento sicuro che vorrò passare la mia vita con lui.

Quindi matrimonio?
L'idea del matrimio mi spaventa, ma se dovesse capitare...sì.. l'amore è la cosa più bella del mondo.
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