sabato 19 novembre 2011

LA CONDANNA NON E' MAI UNA RISPOSTA

Alcune donne vivono la propria gravidanza in una situazione critica e problematica. Ci sono donne che sono consapevoli della rete sociale di aiuto ed altre che cercano la soluzione del'aborto anche clandestinamente.
Nel caso dell'abbandono di un bambino appena nato, solitamente l'opinione pubblica è orientata all'accusa, senza considerare però che l'uomo è un essere umano con tutta la propria fragilità e soggettività.
Un'altra considerazione che mi sento di fare è quella della scelta che queste madri affrontano: portare in grembo un bambino per 9 mesi e poi affidarlo ad altri... Il dolore che possono provare, il pensiero che il bambino andrà a stare meglio creano una situazione di forte disagio psicologico: queste donne porteranno per sempre dentro se stesse i pro ed i contro della loro scelta, in una dualità di sentimenti contrastanti.
La condanna non è mai la risposta, non a donne che praticano un aborto, né alle donne che svolgono la loro gravidanza fino al termine e sentono il bisogno di fare la difficile scelta di rinunciare al loro bambino e darlo in adozione.
Questo è il mio personale pensiero. Il principio del libero arbitrio fa parte di ognuno di noi.
Erika D.T.

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