domenica 20 novembre 2011

LA VIOLENZA - (teoria psico-dinamica)

La violenza è quel comportamento che è all’antitesi del bene. Ciò che viene palesato corrisponde a ciò che è dentro di noi.
Globalmente, circa il 20% della popolazione mondiale detiene circa l’80% della ricchezza del pianeta, percentuale data dallo sfruttamento da parte dei paesi così detti sviluppati verso quelli sotto-sviluppati. Assistiamo a  guerre finalizzate al “proprio” tornaconto economico, atti terroristici guidati da ideologie “religiose” -  politico-sociologiche, la disgregazione e la noncuranza del pianeta Terra…pianeta che fa la sua “rivoluzione” contro la violenza che viene esercitata su di esso… uragani, terremoti, tsunami…
La nostra Nazione, quella che fu Patria di poeti, di uomini d’arte, di umanisti, al giorno d’oggi è testimone di sempre e crescenti violenze nei confronti delle donne e dei bambini, fonti giocose e di gioia. Bullismo, Stalking, Pedofilia, Mobbing: forme di abuso psico-fisico costante. Anche qui, nella nostra Italia lo sconforto nel vedere le famiglie che non sono quelle che ci hanno identificato un po’ nel Mondo, lascia tristezza.
I giovani, i nostri ragazzi, crescono con modelli altamente dis-educanti. Assumono condotte auto-deformanti, aggressività, disturbi alimentari, abusi di sostanze stupefacenti, dipendenze da alcool e percezione del pericolo annullata. Voglia di sconfiggere la morte, voglia di rischiare la vita con corse clandestine ed anabolizzanti per apparire.

AD-GREDERE = AGGREDIRE
L’aggressività, in una certa dose, è fondamentale nelle normali azioni quotidiane e di vita per raggiungere uno scopo. Nel momento in cui volge il suo significato alla distruzione e non alla partecipazione, si tramuta in primo luogo in aggressione, poi in violenza.
La violenza è un conflitto, rappresenta una difesa ad una minaccia al proprio Sé.
Come ci si difende violentemente?
I meccanismi di difesa, in questo contesto, rispecchiano tre occasioni favorevoli verso cui dirigere la violenza:
L’estraneo, il diverso dal proprio Sé (scissione e proiezione- lotta tra bene e male). La psiche indirizza la violenza verso una persona che “non ci piace”, verso una persona che per il nostro Sé impersonifica il male…. Pensiamo all’omofofia (il diverso-gay è colui che non mi rappresenta pubblicamente, ma che temo di essere….)
Il debole o l’inerme e l’Autorità, invece, sono espressione di difese psichiche più mature e secondarie che fanno riferimento alle tre istanze della personalità di Freud: Io(la parte che dimostro esternamente di me),  Es (pulsioni primitive non controllabili, immorali), Super-Io (moralizzatore e mediatore dei comportamenti inopportuni).

La debolezza
Persone disabili, bambini, persone economicamente deboli, poco istruite e poco intelligenti, secondo la teoria presentata, sono vulnerabili. La persona violenta, che possiede una funzione del super-io persecutorio ed oppressivo nei confronti della parte “bambina” di sé, mette in atto il male invece di AGGREDIRE IL PROPRIO SE’ infantile. E’ più semplice dimostrare esternamente il male piuttosto che attaccarsi internamente. Meglio la parvenza di una perfezione esteriorizzata che il dovere combattere con i propri fantasmi.
L’autorità e la sfida ad essa
In questo caso, come nella struttura borderline della personalità il super-io, il moralizzatore della psiche, è assente, maligno. Quindi, nessun freno può essere posto alla violenza manifesta.
Erika De Toffol

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