mercoledì 31 ottobre 2012

Sud-est asiatico: non è la carità che cambia la vita ai bambini di strada.


L'alta stagione per il turismo è quasi arrivata nel Sud-Est asiatico; gli attivisti per il benessere dei bambini, in tutta la regione, sono preoccupati per l'ondata inevitabile di visitatori benestanti che danno i soldi ai bambini di strada elemosinando dollari ed euro.
I bambini, naturalmente, non passano inosservati, con i loro vestiti sporchi, le facce tristi e le loro  frasi in inglese imperfetto... è inevitabile che dopo avere pagato tanti soldi per un biglietto aereo e hotel, non si spendano pochi dollari ed euro qua è là per un braccialetto o altro venduto dai bambini di strada...
Ma gruppi di bambini e gli operatori umanitari, quasi universalmente, sono contro le dispense turistiche, che dicono allontanano dalla scuola, attivano i predatori di bambini e perpetuano i cicli familiari di povertà.
"Essenzialmente, quando danno i soldi ai bambini di strada, li stai pagando per non andare a scuola."
- Sam Flint -

Sam Flint è il direttore della Casa Anjali , un centro di formazione per ex bambini di strada a Siem Reap, in Cambogia,al sito del famoso tempio di Angkor Wat. Qui, provengono famiglie da tutta la Cambogia, soprattutto quando le colture o le imprese falliscono, così i loro bambini possono mendicare dai turisti a Siem Reap.
"La linea di fondo è che dare soldi ai bambini di strada non è produttivo per la soluzione dei problemi, perchè ci sono problemi più complessi che si svolgono dietro i loro volti carini ed i vestiti logori....
e così i genitori che con l'accattonaggio fanno poco, mandano i bambini, che provocano tenerezza; gli adulti, non cercano lavori onesti ed i bambini crescono mendicando con il pericolo di essere prede per pedofili e sfruttati dalla malavita.
di Erika De Toffol




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