IL NEPAL VIETA ALLE DONNE DI ETA’ INFERIORE AI TRENT’ANNI DI
LAVORARE NEI PAESI DEL GOLFO
Arabia Saudita, Kuwait, Bahrain, Qatar, Emirati Arabi Uniti,
Oman e Yemen mete di approdo per giovani donne nepalesi che vi si recavano (
anche illegalmente) per lavorare, in genere come domestiche. Dopo innumerevoli
testimonianze di abusi e di sfruttamento ai danni di ragazze nepalesi nei paesi
del Golfo Persico, il governo nepalese ha pensato di non concedere più la
possibilità alle minori di anni trenta di espatriare in quelle zone per lavoro,
che dovrebbe essere un deterrente contro le violenze, poiché le donne in età
matura non sarebbero soggette a particolari attenzioni.. Secondo Human Rights
Watch, il problema non verrà comunque risolto. Le migranti nepalesi, spesso
giungono con speranze di vita migliore e di guadagno in Medio Oriente, ma
presto si trovano a dovere fare i conti con realtà di lavoro forzato; viene
loro negato l’accesso ai passaporti, hanno poca possibilità di spostamento, non
vengono nutrite e ricevono minacce. Lavorano sino a 20 ore al giorno e
subiscono abusi sessuali e fisici. I l governo del nepal stima siano 58.000 le
lavoratrici negli stati del golfo, ma i dati secondo le agenzie dei diritti
umani, sono nettamente inferiori alla realtà: sarebbero circa 200.000 (
comprensive dell’immigrazione illegale). Circa 2,5 milioni di nepalesi che
lavorano all'estero, oltre che in India, contribuiscono al 21,4% del PIL del
Nepal, secondo il governo. Le rimesse dal Golfo giocano un ruolo enorme nella
nazione himalayana, dove circa il 30% della popolazione è disoccupata. Se da
una parte sembrerebbe una scelta a tutela delle donne, dovremo però pensare che
forse, sarebbe meglio invece di vietare loro di spostarsi, di tutelarle
lavorativamente e dare loro garanzie adeguate.
di Erika De Toffol
Photo by Katie Orlinsky/Caritas 2012
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