sabato 11 agosto 2012

VIOLENZA CONTRO LE DONNE


La Papua Nuova Guinea, non è sicuramente il paradiso che immaginiamo. Non solo le violenze in famiglia verso le donne sono all’ordine del giorno, ma anche lo stupro verso ragazze e bambine è frequente. Nel momento in cui una ragazza viene violentata, automaticamente viene stigmatizzata e questo le isola dal resto della comunità, compreso il potere frequentare la scuola. Ci sono così molti matrimoni precoci. Medici senza frontiere in un rapporto ha dichiarato che molte vittime di violenza erano bambine, alcune addirittura di età inferiore ai cinque anni d’età. A Tari  risultavano tra il 2008 ed il 2010  248 minorenni stuprate, tra i cinque ed i dodici anni ( il 31% delle segnalazioni di violenza sessuale). Nella maggior parte dei casi, gli stupratori erano conosciuti dalle vittime. In un paese che già mette in atto gravi differenze di genere, dove le ragazze sono svantaggiate e non possono spesso frequentare la scuola – perché dovrebbero sposarsi ed avere figli – la violenza sessuale e gli abusi sessuali, peggiorano la situazione. L’Unesco posiziona al 16° posto la Papua Nuova Guinea nelle disparità di genere, per quanto riguarda l’educazione; i maschi che frequentano la scuola sono almeno il 10 % in più delle femmine.
La situazione è resa complicata anche dalle zone remote dove sono situate le scuole e dalle tasse scolastiche… a volte i bambini devono percorrere km per raggiungere una scuola, questo mette in pericolo le ragazze da possibili attacchi a sfondo sessuale e le famiglie preferiscono fare lavorare le figlie perché non possono permettersi di pagare le rette scolastiche…. in tutto questo il colmo è che quando una figlia viene violentata, viene anche picchiata dalla propria famiglia, per la vergogna che arreca…
di Erika De Toffol











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