sabato 4 agosto 2012

LAVORO MINORILE

TECNOLOGIA E PARTECIPAZIONE CIVICA UTILE Il lavoro minorile in Colombia interessa un milione ed ottocentomila bambini di cui il 90% non sono identificati. I settori di sfruttamento sono molti e si differenziano per l’ubicazione: nelle zone rurali, i bambini, vengono impiegati in miniere di carbone artigianali, pietre preziose, oro, agricoltura, coltivazione della canna da zucchero e caffè. I cartelli della droga interferiscono per quanto riguarda la coltivazione della coca ed il suo spaccio, ed i gruppi paramilitari e/o ribelli li reclutano: da 11.000 a 14.000 sono le stime (dal 2008) dei bambini combattenti. Molti sono costretti a partecipare e sono vittime di violazioni dei diritti umani come la tortura e l'omicidio.. Molti bambini sono vittime di sfruttamento sessuale, compresa la pornografia, la prostituzione ed il turismo sessuale; il Ministero della protezione sociale riferisce di circa 25000 bambini ( dal 2006). Nelle aree urbane, il lavoro minorile è presente nel settore del servizio domestico, nella preparazione di cibi, come meccanici, nelle panetterie; molti non sono pagati. La tratta dei bambini, non avviene solo internamente al paese, ma ci sono rapporti che indicano anche provenienze da Ecuador, Nicaragua ed Honduras : vengono impiegati in lavoro forzato e pesca. Partendo da questi presupposti, Paula Gonzalo, nel luglio scorso ha scritto di un’iniziativa ( “#Yodigoaquiestoy: Una herramienta para denunciar el trabajo infantil en #Colombia” -“#Yodigoaquiestoy [Dico: sono qui!]: uno strumento per denunciare il lavoro minorile in #Colombia”), presentandola, di Fundación Telefónica che ambisce a porre fine al lavoro minorile in Colombia, contando sulla partecipazione dei cittadini. Tramite Twitter ed internet, infatti si chiede di denunciare le situazioni che possono sembrare o sono di sfruttamento minorile nel paese: si può usare su Twitter l’hashtag #yodigoaquiestoy in modo da poter segnalare eventuali situazioni anche con i propri tweet, Infine è possibile unirsi alla community “Estoy Aquí“ e registrarsi per collaborare in maniera più attiva a questa iniziativa. La tecnologia se usata con il cervello può portare davvero a progetti interessanti, non solo preventivi ed informativi ma può anche salvare delle vite. Il coraggio di intraprendere delle azioni pro-infanzia, in un paese come la Colombia, che è sempre stato corrotto e violento fa sperare che il mondo possa in parte cambiare… di Erika De Toffol Credit PHOTO © Rengifo, UNEP/Hard Rain Picture Library

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