lunedì 13 agosto 2012

Zara, un marchio, una garanzia...

LAVORO MINORILE

Dopo due blitz in fabbrica a sao Paulo in Brasile- in una fabbrica clandestina- ( la Inditex) che lavora per Zara, nel 2011, Luis Alezander de Fariaha dichiarato che “hanno trovato bambini esposti a rischio, macchine senza protezione, fili elettrici a vista, locali insalubri con molta polvere e senza circolazione d’aria, senza luce solare…..” Il gruppo Zara è finito al centro di un’inchiesta in Brasile ( a noi non è nemmeno 
arrivata la notizia ovviamente, o forse hanno aperto una piccola parentesi nelle disacalie dei nostri quotidiani; a me è sfuggita). Otto miliardi di euro di fatturato e quattordicenni che lavorano dodici ore al giorno senza diritti; né giornata, festiva né ferie… tantomeno pagate poi! Anche per uscire dal laboratorio i ragazzi ( boliviani e peruviani, dovevano comunicare e chiedere autorizzazione per dove andavano. La legge brasiliana prevede un salario minimo di duecento quarantasette euro, a loro venivano dati cento euro al mese. Chiaro che Zara, con i suoi miliardi ha subito data la colpa ad altri… un terzo laboratorio ( Aha) che a dire loro avrebbe commesso infrazioni del codice di condotta.
Io non compro Zara, e se potessi permettermelo non lo farei da oggi più… Consumo responsabile! … tra le altre piccole cose, non si sa nemmeno nulla dal web, su eventuali sentenze… e ciò lascia ancora più sgomenti.
di Erika De Toffol

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