mercoledì 8 agosto 2012

L'ANGOLO DELLA PSICOLOGIA


LO SVILUPPO SOCIALE: La nascita della vita sociale. 

Lo sviluppo della personalità del bambino nei suoi vari aspetti va di pari passo con la scoperta dell’esistenza di una realtà esterna che ben presto comincia ad arricchirsi di figure umane. 

Figure umane:
Spitz situa a livello dell’angoscia dell’ottavo mese il momento in cui il bambino comincia a discriminare le figure familiari da quelle non familiari mentre per altri autori questa discrimi
nazione compare verso il sesto mese. In effetti è difficile stabilire il momento esatto per ciascun bambino anche perché al di là di una propria disposizione spontanea ci sono i fattori legati al comportamento dei genitori che possono favorire o meno la facilità con cui il bambino accetta o non accetta le figure non familiari, estranee.
Entro il suo primo anno di vita il bambino impara una serie di comportamenti a sfondo sociale come mandare baci, salutare, battere le mani, rispondere a certe situazioni particolari con il sorriso. Il bambino comincia ad avere dei veri e propri rapporti sociali con altri bambini in genere dopo l’anno, tuttavia prima di questa età dimostra interesse per la presenza di un altro bambino, soprattutto verso il suo pianto. Sin verso i diciotto mesi il bambino è più interessato agli oggetti e ai giocattoli che non ad un altro bambino posto vicino a lui. E’ circa a due anni che l’atteggiamento del bambino cambia e diventa più cooperativo e comincia a manifestare le sue prime preferenze anche se gli scambi veri e propri sono ancora limitati. I bambini inizialmente giocano e parlano non tra di loro ma di fianco: la maggior parte del tempo lo passano, pur se in compagnia, in attività e monologhi paralleli e adiacenti. Il processo di socializzazione del bambino raggiunge il maggior sviluppo verso i cinque anni di età. Nel gruppo il bambino può finalmente confrontarsi e riaffermarsi compiendo delle esperienze nuove e assumendo un ruolo sociale. Tra l’altro il bisogno di essere accettato dagli altri, le critiche che subisce, fanno sì che il gruppo svolga una notevole funzione normativa e disciplinare. Queste amicizie fra bambini di età prescolare sono abbastanza facili, perché si basano prevalentemente sulla cooperazione più che sulla competizione. Le variabili che influenzano queste amicizie sono diverse, tra cui: la somiglianza di età, l’affinità di interessi e di intelligenza ecc. Le modalità con cui il bambino mostra simpatia agli altri sono svariate: possono essere forme di aiuto, di conforto, di protezione, di partecipazione al dolore dell’altro. Non mancano tuttavia i comportamenti di rivalità e competizione primo fra tutti la gelosia per il genitore dello stesso sesso e tra fratelli.


Gelosia per il genitore dello stesso sesso e tra fratelli:


Questo atteggiamento di rivalità può essere evidente (il bambino tenta aperta-mente di fare del male il fratellino) oppure nascosto (il bambino giocando con un orsacchiotto sfoga su di lui l’aggressività suscitata dal fratellino oppure lo bacia in maniera sempre più soffocante….). A volte la rivalità dei bambini è suscitata proprio dal comportamento dei genitori. Ogni differenza di trattamento nell’allevare i figli può suscitare rivalità e competizione (anche se le variabili in questione sono tante e diverse che è difficile imputarle tutte ad un’unica causa) e non è distribuendo in maniera uguale dei giocattoli che si evita il problema. La causa della gelosia tra fratelli non è certo il regalo in più o in meno. Tra i quattro e i sei anni è il periodo in cui si ha il maggior incremento dei comportamenti di rivalità e gelosia. Per un adulto non è comunque facile tenere sotto controllo questi atteggiamenti anche perché vengono vissuti in base anche alle sue personali tendenze aggressive.
fonte: http://www.infanzia.com/psicologia.php?id=1-10&val=sviluppo+sociale

-- Eri --

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